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domenica 3 aprile 2011

DOVE SI VA?

CHIANALEA di Scilla ( Reggio Calabria )

Il più antico borgo di Scilla è Chianalea e deriva il suo nome da "piano della galea", ma è chiamato anche Acquagrande o Canalea, perché le piccole case che sorgono direttamente sugli scogli sono separate le une dalle altre da piccole viuzze, simili a canali, che scendono direttamente nel mare Tirreno. Esso dista 22 km dal capoluogo calabro, uscita dell'autostrada A3 direzione Scilla. Si può raggiungere facilmente con l'auto, attraversando il lungomare e il caratteristico sottopasso, oppure direttamente a piedi, lasciando l'autovettura a Scilla, posti-auto permettendo.Oppure in treno. Al centro di Scilla, difatti, si trova una piccola stazioncina che permette ai passeggeri di essere subito a metà della suggestiva passeggiata, senza stress.

La Storia

età omerica, la leggenda vuole che siano stati gli esuli troiani a costituire il primo nucleo abitato sotto la rupe, dove grazie ai numerosi scogli era più facile la pratica della pesca.
456 d.C., il villaggio è distrutto dai Vandali.
VIII-IX sec., il dominio bizantino garantisce alla terra di Scilla una certa prosperità; la rocca è abitata da monaci italo-greci, chiamati Padri Basiliani.
IX-XI sec., le coste calabre sono sconvolte dalle feroci scorrerie saracene.
1060, i Normanni dopo un lungo assedio al castello occupano il borgo e scacciano per sempre i Bizantini.
XI-XIV sec., Scilla conosce sotto gli Svevi un periodo di prosperità grazie ai commerci con l'Oriente e con i principali porti dell'Adriatico. Poi passa sotto il dominio degli Aragonesi e quindi degli Angioini.
1523, Paolo Ruffo, conte di Sinopoli e capitano d'armi in Reggio Calabria, acquista il feudo di Scilla e impedisce al feroce pirata Barbarossa di sbarcare su questi lidi.  La famiglia Ruffo, di origini antichissime, ha segnato la storia di Scilla, come quella dell'intera Calabria, portando i suoi membri a ricoprire cariche di vicari, viceré, marescialli, prelati, cardinali.
1720, il castello di Scilla viene fortificato dagli Austriaci per difenderlo dagli Spagnoli che però nel 1734 ritornano in possesso delle Due Sicilie. Nel 1783 un terribile terremoto-maremoto devasta il borgo.
1827, tramontato l'astro napoleonico, i Borbone, tornati padroni del Regno, istituiscono anche a Scilla una guardia urbana.
Antico borgo di Scilla,Chianalea viene denominata “la piccola Venezia” per il modo in cui le case sono situate: poggiate completamente sull’acqua. Sullo “Scaro Alaggio”,che offre l’approdo alle barche dei pescatori,si impone per armonia architettonica il Palazzo Scategna,attuale hotel “Il Principe”. Proseguendo per le piccole viuzze di Chianalea si possono osservare antiche fontane e chiese. Tutto ciò è vigilato dall’austero Castello dei Ruffo, sulla rocca che è la stessa del mostro omerico. Costruito a scopo militare,l’imponente edificio è stato riadattato ad uso residenziale dal conte Paolo Ruffo che nel 1532 subentrò nel feudo di Scilla ai precedenti signori. Dal Castello,sede di convegni e mostre d’arte,si può ammirare un meraviglioso panorama che comprende le isole Eolie e la costa siciliana.

Il prodotto del borgo

Oltre al pesce spada, il territorio offre i profumi del vino ottenuto dalle uve zibibbo e dei limoni di qualità “verdello”.
Il pesce spada è l'incontrastato re della gastronomia scillana: qui, come a Bagnara, viene cucinato secondo tradizionali ricette, al forno, in padella o nel sugo dei maccheroni.(borghiditalia.it)
 La particolarità
Passeggiare per le viuzze di Chianalea significa anche godere dei profumi gustosi provenienti dalle abitazioni, accompagnati dal rumore delle onde che si infrangono sui muri delle case e dal miagolìo dei gatti appollaiati lungo le scalette che portano al mare.

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