L'assessore al Lavoro e alla Formazione professionale Francescantonio Stillitani - riferisce una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - è intervenuto al convegno "Vite in-grata", sulla drammatica situazione delle carceri calabresi. Nel corso dell'incontro, che si è tenuto a Vibo Valentia, organizzato dalla Conferenza regionale volontariato e giustizia, Stillitani ha illustrato le soluzioni individuate dal suo assessorato per risolvere alcuni dei problemi relativi al reinserimento sociale e lavorativo degli ex detenuti.
"La Regione Calabria – ha detto in premessa Stillitani – ha solo competenze marginali in materia penitenziaria. Il nostro contributo riguarda principalmente tutto il mondo che ruota al di fuori delle carceri. Sotto quest'ultimo aspetto, infatti, la Regione ha avviato una serie di progetti tesi al reintegro sociale e lavorativo degli ex detenuti, aiutandoli a ricostruirsi un futuro. Da quello per favorire l'accesso al microcredito da parte degli ex detenuti, che potranno usufruire di risorse finanziarie e di un consulente personale per avviare attività imprenditoriali in proprio, a quello riguardante la formazione professionale tramite uno stage da svolgersi presso una azienda della durata di dodici mesi".
"Attualmente – ha dichiarato ancora Stillitani – sono stati presentanti e finanziati 24 progetti ad altrettante associazioni di volontariato e cooperative. Le risorse messe a disposizione dalla Regione ammontano a quasi cinque milioni di euro". Particolare rilevanza, nell'azione dell'assessorato, riveste anche l'istituzione della figura del Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Lo stesso Stillitani, nel corso del convegno, ha assicurato il suo impegno a sollecitare l'istituzione della nuova figura, che rappresenta il primo passo verso una riforma di tutto il settore penitenziario. "Una riforma – ha precisato Stillitani – da attuare in maniera organica con il contributo di tutte le istituzioni". L'apporto fondamentale degli enti locali si è concretizzato con un altro progetto, portato avanti dall'assessorato al Lavoro e alla Formazione, che vede coinvolti quattro Comuni della locride, all'interno dei quali è stata data la possibilità ai famigliari di altrettanti detenuti di lavorare per sei mesi. Altro tassello importante, riguarda la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra Regione Calabria e Conferenza regionale volontariato e giustizia, "mirato – ha spiegato Stillitani – a coordinare tutte le azioni regionali in materia penitenziaria". La situazione delle carceri calabresi resta comunque critica. Dai dati diffusi dal Sappe, la Calabria risulta al primo posto per il sovraffollamento degli istituti penitenziari. All'incontro hanno partecipato tra gli altri anche il rappresentante della segreteria regionale Sappe, Francesco Ciccone, la psicologa Angela Campolo, il magistrato di sorveglianza Laura Antonini,il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, Nello Cesari e Antonio Morelli rappresentante della Conferenza regionale volontariato e giustizia.
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