Riceviamo e pubblichiamo:
"E’ amaro ritrovarsi a parlare, 4 amici al tavolo di un bar, in un pomeriggio di inizio aprile. A parlare di come va il mondo, di quanto ci si possa rispecchiare nella direzione che ha intrapreso. Siamo nel tanto famigerato ‘periodo pre-elettorale’. La corsa agli armamenti è già iniziata da tempo. C’è chi giura di aver sentito questo o quel candidato promettere posti di lavoro alla miriade di giovani che, chini sui libri, ancora sognano un futuro pieno di soddisfazioni lavorative.
Eppure basterebbe che in politica andasse chi realmente è animato di buona volontà, coraggio, determinazione, onestà, umanità, quanto bastano per cambiare il meccanismo che ci avvinghia. Come una corda. Tanti giri attorno al collo che finiscono per togliere il respiro. Quel poco, che a stento, riusciamo a trattenere quando capita di scontrarci con l’apparato burocratico. La corruzione intride le maglie del potere, ognuno si ritaglia una propria ‘stanza dei bottoni’ e rischia di complicare anche il più stupido mandato. In un vorticoso giogo in cui chi è vittima poi si fa carnefice e via dicendo.
Non mi aspetto nulla dai faccioni ritoccati che campeggiano sui muri della città.
La qualità della nostra vita non è racchiudibile in uno slogan elettorale. A parlare, i posti di lavoro promessi e mai banditi, l’insalubrità ambientale dovuta alla montagna di rifiuti che campeggia accanto ai portoni delle case, l’occupazione abusiva di suolo pubblico di certi indomiti commercianti e tanto altro ancora.
E la politica? Un enorme porcilaio."
ALESSANDRO (REGGIO CALABRIA)
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Se potessi avere un centesimo ogni volta che un politico mente avrei il futuro assicurato! La nostra città è alla mercè di incompetenti e fannulloni. Magari alla guida della città ci fossero giovani di buona volontà... Utopia...
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