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venerdì 4 marzo 2011

Mettersi in proprio, nel 2010 è stata una scelta anti-crisi per 32.600 giovani imprenditori

Firenze, 4 mar. - (Labitalia) - Ai giovani non manca la voglia di fare impresa. Lo testimonia il V Osservatorio sull'imprenditoria giovanile realizzato dall'Ufficio studi di Confartigianato e presentato all'Assemblea Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato in corso a Firenze. Nel 2010, 32.610 nuove leve dell'artigianato si sono aggiunte ai piccoli imprenditori under 40, portando a 647.399 i giovani 'capitani' nelle cui mani è affidato il futuro della piccola impresa italiana.
Questi dati collocano l'Italia al primo posto in Europa per numero di imprenditori e lavoratori autonomi tra i 15 e i 39 anni. Una leadership confermata dal peso degli imprenditori under 40 sul totale degli occupati della stessa classe di età: 19,8%, una percentuale quasi doppia rispetto alla media europea.

Dove sono - La classifica delle regioni con il maggior numero di artigiani under 40 è guidata dalla Lombardia (120.094 imprenditori, pari al 18,5% del totale dei giovani artigiani). Seconda posizione per il Veneto (64.923 imprenditori, pari al 10,3% del totale) e terzo posto all'Emilia Romagna (64.130 imprenditori, pari al 10%).

A fronte di aumento medio nazionale del 5,2%, è il Mezzogiorno a far registrare nel 2010 la crescita più consistente del numero di giovani artigiani: +8,9%. Segue il Nord Ovest dove la crescita è stata del 6,6%. Chiudono il Centro ed il Nord-Est, con più modesti 2,9% e 1,8%. A livello regionale l'aumento del numero di giovani artigiani nel 2010 è guidato dalla Calabria (+19%), seguita dal Piemonte (+13,4%) e dalla Sicilia che registra un +11,9%.

All'opposto tre regioni del Nord mostrano una diminuzione rispetto al 2009: sono il Friuli Venezia Giulia dove gli imprenditori artigiani under 40 scendono del 6%, la Liguria con un calo del 3,9% ed il Trentino Alto Adige in cui si registra una flessione del 2,5%.

I dati di Confartigianato mostrano che il 43,2% dei giovani imprenditori artigiani è attivo nel settore delle costruzioni e il 22,1% nelle attività manifatturiere; questi due comparti, insieme, assorbono quasi i due terzi dell'imprenditoria artigiana giovanile (65,4%). Il resto dei giovani artigiani è in prevalenza a capo di imprese attive nei servizi (12,7%), nel commercio all'ingrosso e al dettaglio e nella riparazione di autoveicoli e motocicli (5,1%) e nel trasporto e magazzinaggio (4,9%).

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