'NDRANGHETA: POLIZIA RIMUOVE CANCELLO E LIBERA STRADA COSCHE (ANSA) - PALMI (REGGIO CALABRIA), 2 MAR - Avevano chiuso una strada pubblica con un cancello con sopra i cartelli ''strada privata'' e ''divieto di accesso'' per annetterla ai propri, ma stamani quel cancello e' stato rimosso, non senza difficolta', dagli agenti del Commissariato di Palmi della polizia. Gli autori dell' appropriazione della strada, appartenenti alla famiglia di 'ndrangheta degli Alvaro di Melicucca' e di Seminara, infatti, hanno protestato e cercato di impedire l'operazione, senza riuscirci. Il sequestro del cancello e la ''liberazione'' della strada e' stata disposta dal Gip Silvia Capone, su richiesta del procuratore dio Palmi, Giuseppe Creazzo, e del suo sostituto, Emanuele Crescenti. Nell'inchiesta sono indagati Domenico Alvaro, di 74 anni, detto ''Micu U Scagghiuni'', capo dell'omonima 'ndrina operante nel ''locale'' di Melicucca'; Angela Alvaro (72); Carmine Alvaro (37); Vincenzo Napoli (46). Nei loro confronti sono ipotizzati i reati di modificazione dello stato dei luoghi pluriaggravata e continuata, deturpamento di cose altrui, invasione di terreni. Domenico, Carmine e Angela Alvaro, in particolare, sono accusati di avere invaso la strada denominata ''Strada San Giorgio'' situata nel comune di Melicucca', rendendola inaccessibile al proprietario dei fondi vicini ed a terzi con l'apposizione del cancello rimosso oggi. A Domenico e Angela Alvaro ed a Vincenzo Napoli, inoltre viene contestato di essersi impossessati anche di un altro tratto di strada, denominato ''Strada Caracciolo'', situata nel comune di Seminara. In questo caso gli indagati avevano anche impiantato degli ulivi e realizzato un terrapieno. Alvaro Domenico e' stato arrestato il 24 febbraio 2009 per associazione mafiosa ed altro. Alvaro, da poco scarcerato, inoltre e' il padre di Alvaro Paolo, irreperibile dal febbraio 2009 per associazione mafiosa.
IMMIGRATI: UDC CON SINDACATI POLIZIA, NO PROFUGHI SOLO AL SUD CESA, ALLA FACCIA DEL FEDERALISMO 'SOLIDALE' Roma, 2 mar. (Adnkronos) - "Su 3150 primi arrivi, 2916 sono stati distribuiti tra Puglia, Sicilia e Calabria. Solo 150 al Nord. Non ci si dica che non c'e' una regia precisa...". La denuncia e' di Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap, che oggi insieme a tutti i sindacati delle forze dell'ordine ha incontrato i vertici dell'Udc alla Camera. Le forze di polizia criticano lo squilibrio nella gestione dei flussi: "Non e' che al Sud ci sono piu' agenti che al Nord". "Alla faccia del federalismo 'solidale' che oggi si vota alla Camera...", commenta Cesa.
CALABRIA: CGIL, CONVOCARE COMITATI SORVEGLIANZA SU FONDI UE (ASCA) - Catanzaro, 2 mar - La Cgil della Calabria chiede ''l'immediata convocazione dei Comitati di Sorveglianza sui Fondi Comunitari FERS-FSE e PSR. Sono queste le sedi ufficiali in cui va fatta la ricognizione puntuale dello stato di attuazione dei programmi operativi alla presenza di tutte le autorita' e i soggetti competenti''. ''La Giunta regionale - dice la Cgil - si sta muovendo, invece, con sufficienza ed autoreferenzialita' spesso provando a nascondere, dietro la scelta della riprogrammazione, la cruda verita' della sottrazione alla Calabria delle quote di copartecipazione in capo al Governo Nazionale (vedi FAS, PAR-FAS, ecc)''. ''La sfida della qualificazione e della tempestivita' della spesa straordinaria comunitaria - afferma la Cgil - va definita e resa coerente con le responsabilita' assunte nel 2007/8 dall'Europa, dal Governo, dalla Regione quando si definirono i programmi operativi''. ''La Giunta regionale e le Autorita' di Gestione - conclude la Cgil - esplicitino nelle sedi proprie, i suddetti Comitati di Sorveglianza, la reale situazione in cui si trova complessivamente la spesa comunitaria. Alla Calabria, ai lavoratori calabresi, alle imprese sane, alle comunita' locali non interessano piu' le giaculatorie sulle responsabilita' ereditate, mentre ogni giorno si apprendono notizie di riduzione dei trasferimenti delle risorse del Governo verso la regione, nell'assoluto silenzio della Giunta regionale, che rendono di fatto sostitutive e non aggiuntive le risorse comunitarie''.
DROGA: ASSE CALABRIA-CAMPANIA-LAZIO, 15 ARRESTI, 2 RICERCATI (AGI) - Catanzaro, 2 mar. - Avevano messo in piedi un asse tra le citta' di Terracina (in provincia di Latina), Napoli e Catanzaro, sul quale viaggiavano decine e decine di chilogrammi di droga, prevalentemente hashish e marijuana, da immettere nel mercato del capoluogo calabrese e della provincia. L' associazione e' stata sgominata da un'operazione dei carabinieri che ha portato, questa mattina, all'arresto di quindi persone, due ricercati e cinquanta avvisi di garanzia. Alle operazioni hanno partecipato 130 carabinieri dei Comandi provinciali di Catanzaro, Roma, Napoli e Latina, oltre a unita' cinofile ed elicotteri. Quattro le persone considerate al vertice dell' organizzazione e finite in manette: Biagio Chianese, 39 anni, vigile del fuoco domiciliato a Terracina; la moglie, Ida Pirozzi, 37 anni, anch'ella domiciliata nella provincia di Latina; Sergio Rubino, 34 anni, di Catanzaro, soprannominato "U cinese" per i suoi tratti somatici, alias che ha dato anche il nome all' operazione; e Domenico Rizza, 55 anni, di Catanzaro. In alcuni fabbricati di pertinenza di quest'ultimo, i militari dell'Arma hanno rinvenuto, durante l' arresto, quattro pistole automatiche con matricola abrasa, sei chilogrammi di marijuana, munizioni, caricatori, un silenziatore per pistola e undici mila euro in contanti. Nel corso delle attivita' investigative, durate un anno e mezzo, sono stati intercettati e bloccati cinque carichi di hashish che dal Napoletano erano destinati al Catanzarese, con l'arresto dei corrieri e il sequestro complessivo di 93,5 chilogrammi di droga. I quattro promotori dell'attivita' del traffico di droga si sarebbero incontrati piu' volte a Catanzaro, secondo quanto evidenziato nel corso di una conferenza stampa che si e' svolta questa mattina a Catanzaro, e qui avrebbero concordato i viaggi e le mediazioni per l'acquisto. La droga viaggiava a bordo di autovetture che venivano modificate da due carrozzieri compiacenti per occultare nel migliore dei modi lo stupefacente. In un caso, l'hashish era stato nascosto in un finto serbatoio gpl regolarmente installato ma carico di droga. Il tenente colonnello Giorgio Naselli, comandante del Reparto operativo provinciale dei carabinieri di Catanzaro, ha sottolineato che dopo il sequestro degli oltre 20 chilogrammi occultati nel serbatoio, avvenuto nel 2006, sono partite le indagini che, ha spiegato, "si sono svolte senza collaborazioni, ma con attivita' di intercettazione che sono fondamentali in questi casi, e con indagini tradizionali fatte di appostamenti, pedinamenti e perquisizioni. Chi gestiva il mercato - ha aggiunto - aveva grosse disponibilita' di denaro, come dimostra il sequestro dei contanti avvenuto oggi , con le attivita' di spaccio che partivano dal quartiere di Siano di Catanzaro". Il maggiore Massimiliano Dovico, comandante del Nucleo investigativo provinciale, ha sottolineato "la difficolta' nel seguire un asse cosi' complicato, che partiva dai due catanzaresi, Rizza e Rubino, passando attraverso la mediazione dei coniugi di Terracina originari del Napoletano, fino al fornitore campano". Il procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha posto in risalto il fatto che "il sequestro di armi e' significativo, perche' dimostra che non siamo davanti a un gruppo marginale, ma e' gente che dispone di un discreto potenziale da utilizzare per le occasioni". Per il capo della Procura, "con una serie di operazioni che stiamo conducendo con tutte le forze dell'ordine, vogliamo tentare di ripristinare le condizioni di vivibilita' a Catanzaro, togliendo dalla circolazione personaggi che mettono in discussione la serenita' in una tranquilla comunita', dove pero' ci sono alcuni quartieri dove si creano scompiglio".
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