REGIONI: ISTAT, EXPORT BOOM AL SUD +27%. IN TESTA LA PUGLIA (ASCA) - Roma, 14 mar - E' la Puglia con un incremento del 20,2% a condurre la classifica del mezzogiorno delle esportazioni commerciali all'estero che complessivamente registra un +27%. A dirlo e' l'Istat nella rilevazione sull'andamento delle esportazioni nel 2010 a livello regionale. A seguire l'Abruzzo con un +18,8% e poi Campania (+18%), Calabria (+0,7%), Molise (+0,5%) e Basilicata (-13,6%). L'analisi per area di sbocco mette in evidenza come l'incremento delle esportazioni delle regioni del mezzogiorno (piu' 27 per cento) abbia interessato maggiormente i flussi diretti verso i paesi extra Ue (piu' 35,7 per cento), con variazioni particolarmente significative per Russia, paesi Mercosur, e Turchia. Un incremento particolarmente intenso si registra, per l'area Ue, anche per le esportazioni verso la Spagna. Nel 2010 l'area del mezzogiorno ha registrato la migliore performance e ha visto incrementare di un punto percentuale l'incidenza delle esportazioni sul totale nazionale (dal 10,5 all'11,5 per cento). L'incremento della quota delle vendite ha interessato soprattutto i paesi extra Ue (dal 10,7 al 12,4 per cento). La composizione delle esportazioni per area geoeconomica di sbocco ha visto, pertanto, aumentare il peso dei paesi extra Ue dal 43 al 45,9 per cento a scapito di quella verso i paesi Ue.
CALABRIA: MAZZEI (UNCEM), RAZIONALIZZARE COMUNITA' MONTANE (ASCA) - Catanzaro, 14 mar - ''Da alcune indiscrezioni, sembra emergere l'estrema ipotesi soppressiva delle Comunita' Montane. Invitiamo quanti, in questo momento, sono impegnati a definire una proposta di riforma a valutare con attenzione i principi enunciati dall'art. 118, primo comma, della Costituzione''. Lo sostiene Vincenzo Mazzei, Presidente di Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunita' Enti Montani) Calabria. ''Abolire tout court le Comunita' montane - aggiunge Mazzei - significa mettere in discussione il principio di sussidiarieta' nelle sue componenti dell'adeguatezza e della differenziazione: gli enti montani hanno rappresentato il primo caso concreto di differenziazione nell'ordinamento locale, iniziando cosi' a superare il principio di uniformita' che a lungo ha caratterizzato il sistema degli enti locali''. ''In tale sistema, a nostro avviso - sostiene Mazzei - la strada migliore da percorrere e' quella della razionalizzazione, l'unica che consentirebbe non solo la continuita' degli enti montani, quanto un loro funzionamento rivolto all'economicita', all'efficacia e all'efficienza. In tale contesto, la frontiera piu' adeguata da varcare e su cui puntare puo' essere quella della gestione associata di funzioni e servizi''.
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