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mercoledì 16 marzo 2011

I Cieli d’Italia : come è cambiata l’osservazione del Cielo dal 1861 ad oggi.

Il Planetario Provinciale Pythagoras di Reggio Calabria partecipa alle manifestazioni indette per celebrare i centocinquanta anni dell’Unità di Italia con una serie di iniziative didattiche e culturali di cui la prima si terrà il giorno 17 marzo alle ore 21.00.
Con la scoperta dell’illuminazione a gas ,l’umanità ha fatto un significativo passo avanti verso il desiderio di prolungare il giorno mediante la luce artificiale. L’illuminazione a gas fu anzitutto utilizzata negli interni ,ma solo con l’estensione alla pubblica illuminazione acquisirà il giusto merito.Il primo impianto di illuminazione con gas, venne installato a Londra all’inizio del XIX secolo; il sistema si diffuse rapidamente e permane tuttora in alcune città. A Torino le prime esperienze vennero effettuate nel settembre del 1822, per illuminare il Caffè di S. Carlo, nella omonima piazza. Nel 1837 fu costituita una Società - Ippolito Gautrier e Francesco Raymonon - per la produzione di gas, imitata l’anno successivo da un’altra società con capitale piemontese e lionese, con un opificio di produzione a San Secondo. Altre due società vennero costituite a Torino nel 1851, la Società Anonima Piemontese, con stabilimento in Borgo Dora e la Società dei Consumatori del gas luce, con opificio in Borgo Vanchiglia. A Torino l'illuminazione pubblica con lampade a gas, fu avviata il 1 ottobre 1846, con 240 fanali con gas che si affiancarono a circa 600 preesistenti lampioni ad olio.La città di Napoli vanta il primato di essere stata nel 1837 la prima città italiana e la terza in Europa dopo Londra e Parigi ad essere illuminata a gas .Nel 1862 la compagnia di illuminazione Parent sottoscriveva con il comune di Napoli il primo contratto d’appalto per l’illuminazione a Gas. In verità già nel 1861, nell’area di via Tiro a Segno a Palermo
era sorta la prima officina di produzione del gas di proprietà dell’impresa francese Favier che gestiva in questa Città. A Roma il gas arrivò qualche anno dopo, rispetto ad altre città italiane, ed a seguito dell’elezione del papa Pio IX, durante il cui pontificato i fratelli francesi Trouvé ebbero nel 1847 la prima concessione, che rimase però inutilizzata.
La costruzione della prima officina del gas, detta “dei Cerchi” (dalla via in cui sorgeva) avvenne solo nel 1853 ad opera della Società Anglo-Romana per l’Illuminazione a Gas della Città di Roma, alla cui costituzione diede un fondamentale contributo l’inglese Sir James Shepherd. Nel 1871 fu inaugurata una nuova officina, sulla via Flaminia, detta “del Popolo”, la cui produzione permise alla Anglo-Romana di mantenere la concessione e di incrementare fortemente gli utilizzi sia degli usi domestici che industriali del gas l’illuminazione pubblica a gas. Come è cambiata l’osservazione del Cielo di notte in questi centocinquanta anni ? E’ possibileevocare le atmosfere e suggestive e romantiche create da quei lampioni a gas? La risposta purtroppo è negativa. La nostra è una civiltà che fa dell'illuminazione selvaggia una sua caratteristica peculiare: sono molte ormai le immagini da satellite riprese durante le ore notturne che mostrano il nostro pianeta illuminato da una fitta trama di luci,le quali disegnano con grande fedeltà il profilo tecnologico delle nazioni mondiali: USA, Europa e Giappone, i cui abitanti costituiscono 1/4 della popolazione mondiale, consumano da soli 3/4  dell'energia che vediamo risplendere di notte. L’inquinamento luminoso rende sempre meno visibile il cielo notturno che ci sovrasta. Il dott Marco Romeo nel suo intervento partendo da questo excursus storico sulla nascita dell’illuminazione pubblica perverrà ad evidenziare come, passando da una realtà ottocentesca (debole illuminazione a gas, limitata alle città e, in esse, ai quartieri del centro) a quella attuale (illuminazione abbagliante e eccessiva, diffusa ovunque, ininterrotta dal tramonto al sorgere del sole) sia nettamente cambiata e impoverita la nostra capacità di osservare il firmamento, di individuare pianeti e costellazioni e di collegare ad essi un patrimonio di conoscenze e di emozioni che pure ci appartengono.
Appuntamento quindi il 17 Marzo alle ore 21.00 al Planetario Provinciale via salita Zerbi campo Mirella Carbone. Se le condizioni atmosferiche lo consentiranno dopo la conferenza si potrà osservare il Cielo con gli
strumenti.

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