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mercoledì 16 marzo 2011

Last news Calabria (13:30)


REGIONE: CALVETTA, OK PIANO OPERATIVO SERVIZI IMPIEGO (ASCA) - Catanzaro, 16 mar - Il dirigente generale del dipartimento Lavoro e Politiche Sociali della Regione Calabria, Bruno Calvetta, in riferimento allo stato dell'arte dell'iter procedurale per l'approvazione del Piano operativo 'rafforzamento dell'efficacia e dell'efficienza dei servizi per l'impiego', ha spiegato che ''solamente in data 28 febbraio 2011 e' stato acquisito, al n. 6674 del protocollo generale del Dipartimento, il progetto dell'Amministrazione provinciale di Reggio Calabria. Successivamente e' stata predisposta apposita proposta di DGR, che verra' sottoposta, per la conseguente approvazione, alla prima seduta utile della Giunta Regionale. Si evidenzia, altresi', ad ogni buon fine, che in riferimento al Piano delle attivita' 2009/2010 e' stata gia' concessa una proroga per consentire la redazione del nuovo piano 2011/2013 ed il recupero di risorse non spese''.

UNITA' D'ITALIA: CONFERENZA EPISCOPALE CALABRA, TRAMPOLINO DI LANCIO PER FUTURO PAESE Reggio Calabria, 16 mar. - (Adnkronos) - ''I 150 anni non li celebriamo semplicemente per ricordarli, ma perche' vogliamo sentirli come un trampolino di lancio per un futuro dell'Italia che ci veda tutti ancora piu' uniti''. E' l'auspicio di mons. Vittorio Luigi Mondello, presidente della Conferenza episcopale calabra, che questa mattina ha rivolto un indirizzo di saluto nel Consiglio regionale della Calabria sull'unita' d'Italia. Il vescovo parla di ''una unita' che dobbiamo costruire con l'apporto delle intelligenze piu' vive e la fatica di ogni cittadino. Una unita' che non significhi soltanto un nuovo modo del Nord di guardare al Sud del Paese; e un nuovo modo del Sud di cogliere ed esprimere in pienezza le sue potenzialita'''.

150° UNITA': INGV RACCONTA ITALIA CHE TREMA, 170 TERREMOTI DA 1861 (ASCA) - Roma, 16 mar - Dall'Unita' d'Italia ad oggi il nostro Paese e' stato colpito da piu' di 170 terremoti di forte o, addirittura, catastrofica intensita'. In occasione dei 150 anni dell'Unita' d'Italia il Laboratorio di cartografia digitale e sistemi informativi geografici della Sede Irpinia dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha voluto ricordare un secolo e mezzo di storia sismica in Italia con la realizzazione di una mappa commemorativa. A parlarne con l'ASCA e' Maurizio Pignone, geologogo Ingv della sede Irpinia. Dei 170 terremoti, 12 sono stati quelli che hanno provocato i maggiori danni e numerose vittime. Il terremoto del 1908 a Messina e Reggio Calabria e' stato il piu' forte di questi ultimi 150 anni con la distruzione quasi totale delle due citta' che si affacciano sullo Stretto, mentre il piu' recente e' quello avvenuto in Abruzzo il 6 aprile 2009. D. Su 170 terremoti quali sono quelli che si ricordano di piu'?. R. ''Su un totale di 170 terremoti, la carta li suddivide in 4 classi di magnitudo e noi ricordiamo quelli delle classi con magnitudo maggiore, parliamo di terremoti superiori a 5.7-5.8. Per esempio, il terremoto nel 1976 in Friuli, nel 1877 in Liguria occidentale, del 1920 in Castagnana, in Toscana per arrivare a quello del 2009 all'Aquila. Ma non solo: forte fu anche la scossa del 1915 ad Avezzano, in Campania nel 1930 e nel 1980 in Irpinia. Senza dimenticare quello del 1908 nello Stretto di Messina quando persero la vita in 80 mila a causa del terremoto e dello tsunami che segui'. Nel 1915 (al centro dell'Abruzzo) Avezzano venne rasa al suolo con 10 mila morti solo li' e altri 20 mila morti in tutta l'area. Nel 1980 il terremoto che causo' quasi 3 mila morti in Irpinia ha cambiato il modo di porci verso i terremoti sia da punto vista della Protezione Civile sia per lo sviluppo delle rete sismica nazionale grazie a cui oggi registriamo anche terremopti di magnitudo due con oltre 250 stazioni di rilevamento sparse in tutta Italia''. D. In 150 anni di scosse e' stato possibile disegnare una mappa precisa delle zone sismiche in Italia. Ricordiamola. R. ''La mappa della sismicita' storica e' alla base dello studio della pericolosita' del territorio perche' le zone colpite dai terremoti saranno colpite di nuovo e in queste aree sono fondamentali le norme di prevenzione con una normativa antisismica per la costruzione delle strutture e l'informazione data ai residenti. Studiando i terremoti prima del 1861 e dopo si vede che colpiscono sempre nelle stesse aree. Le zone colpite negli ultimi 150 anni saranno dunque quelle che saranno colpite anche nei prossimi anni: Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo e Friuli, sono le regioni piu' a rischio''. D. Come prevenire i danni delle scosse?. R. ''Molto spesso non e' importante l'energia del terremoto, ma in che contesto colpisce. L'Italia e' piena di centri storici per cui si producono dei danni ingenti anche con piccoli terremoti. All'Aquila un terremoto che non aveva una magnitudo altissima ha fatto dei danni importanti, soprattutto nel centro storico. In merito invece alla reazione bisogna riordare che non esiste difendersi dai terremoti scappando, dovremmo scappare dal 30% dei comuni italiani e il discorso e' diverso. Dobbiamo invece creare le infrastratture in modo che reggano i terremoti che producono un'accelerazione che gia' conosciamo. Certo, nei centri storici questo diventa piu' difficile''. D. In 150 anni come sono cambiati gli interventi?. R. ''Prima degli anni '80 dopo un terremoto non si conosceva l'epicentro e quindi i soccorsi non potevano intervenire subito, si fermavano ai bordi dell'epicentro. Oggi, grazie alla rete sismica, la protezione civile puo' intervenire subito perche' la prima comunicazione con loro avviene dopo 2 minuti. Certo, se il terremoto avviene in Calabria o all'Aquila e' diverso. E' difficile arrivare in Calabria per esempio l'autostrada Salerno-Reggio Calabria rallenta soccorsi, per questo sarebbe sempre opportuno costruire bene in vista di eventi naturali, e non parlo solo di terremoti, ma anche di frane e di tsunami. L'ultimo avvenuto nel 1908 proprio al Sud Italia''.

CALABRIA: CONSIGLIERI REGIONALI INCONTRANO DIPENDENTI EX SIAL (ASCA) - Cosenza, 16 mar - Il sindaco di Longobucco (Cs), Luigi Stasi, e i consiglieri regionali Carlo Guccione, Ferdinando Aiello e Giulio Serra, hanno incontrato i lavoratori ex Sial-Sila impegnati in specifici programmi triennali concernenti azione di valorizzazione, salvaguardia, manutenzione, ripristino e recupero dei territori montani delle aree ricadenti nei comuni di Acri, Casabona, Fabrizia, Longobucco, Nardodipace, San Demetrio Corone, San Giovanni in Fiore e della Comunita' Montana di Verbicaro. I lavoratori attendono dalla Regione, spiega una nota, ''il pagamento di nove mensilita' arretrate del 2010 e tre (gennaio, febbraio e marzo) del 2011''. Nel corso dell'incontro Guccione ha informato i lavoratori di aver ''presentato, insieme al collega Aiello, un'interrogazione al Presidente della Giunta regionale, Scopelliti, e all'Assessore regionale al Lavoro, alla formazione professionale e alle politiche sociali, Francescoantonio Stillitani, in cui si chiede il pagamento delle mensilita' arretrate e l'integrazione oraria attraverso la presentazione di progetti specifici nel campo ambientale e forestale''. Guccione, Aiello e Serra si sono impegnati, infine, ''a portare la vicenda dei lavoratori all'attenzione della Seconda Commissione regionale e di chiedere, su di essa, l'audizione dell'assessore Stillitani''.

UNITA' D'ITALIA: PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE, GRANDE CONTRIBUTO DEI CALABRESI Reggio Calabria, 16 mar. - (Adnkronos) - ''La nostra regione diede un grande contributo all'unita' e molti furono i calabresi che parteciparono in maniera attiva al processo risorgimentale''. Lo ha ricordato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico, nell'intervento di apertura della seduta straordinaria, aperta agli amministratori calabresi presenti numerosi con la fascia tricolore, dedicata al 150mo anniversario dell'unificazione dell'Italia. Talarico ha ricordato ''lo sbarco di Garibaldi a Melito e poi in Aspromonte, ai fratelli Bandiera che abbracciando gli ideali mazziniani vennero fucilati perche' volevano sollevare la Calabria contro il governo borbonico, ai tanti, magari non citati nei libri di storia, che oggi qui vorrei ricordare: dai Martiri di Gerace al generale Stocco con i Cacciatori della Sila, dai fratelli Plutino a Giovanni Nicotera, da Domenico Lamis a Michele Bello''. ''A loro e a quanti si sono sacrificati per rendere possibile, in piu' momenti storici, la nascita dell'Italia, oggi intendiamo tributare un riconoscimento sentito, un grazie che viene dal cuore prima ancora che dalla mente. A loro dobbiamo essere riconoscenti'', ha affermato Talarico, che ha poi ricordato ''i tanti emigrati calabresi che, con le loro braccia e le loro intelligenze, hanno contribuito alla costruzione dell'Italia moderna, ricoprendo con dignita' e autorevolezza anche ruoli di grande responsabilita'''.

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