ITALIA150:SCOPELLITI,UNITA' E' VALORE MA ANDAVA FATTA MEGLIO CERIMONIA IN MONUMENTO FRATELLI BANDIERA, 'LORO VITA PER PAESE' (ANSA) - CROTONE, 17 MAR - ''Apparteniamo a quei meridionali che tengono tanto all'Unita' d'Italia, anche se avrebbero preferito fosse stata fatta un po' meglio''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, intervenendo a Crotone alla cerimonia per i festeggiamenti dedicati ai 150 anni dell'Unita' d'Italia. La manifestazione si e' svolta nell'area in cui sorge il monumento ai fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, uno dei luoghi della memoria scelti dal Comitato nazionale istituito per i festeggiamenti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. ''Quando nel 1966 il presidente della Repubblica Saragat e il presidente della Camera, Pertini inaugurarono qui - ha aggiunto Scopelliti - il monumento ai fratelli Bandiera, in Italia c'era il miracolo economico. Oggi, la situazione e' assai diversa ma questo monumento e' stato giustamente identificato come uno dei 'luoghi della memoria', appunto per ricordare due patrioti veneti che sacrificarono la vita nel Sud per l'unita' di tutto il Paese''. ''La nostra regione, come tutto il Sud - ha proseguito Scopelliti - e' stata scenario e protagonista attiva in tutto il Risorgimento e il sacrificio dei fratelli Bandiera ne e' testimonianza autentica. A scanso di equivoci, premetto subito che l'Italia e' stata una conquista e per noi e' e deve rimanere una e indivisibile. Al momento dell'elezione ci siamo assunti un compito preciso: dopo 40 anni di regionalismo unire la Calabria, dal Pollino allo Stretto, per costruire una regione finalmente per tutti. In questa stagione del federalismo, rendendo piu' unita e coesa la nostra regione, contribuiremo a rendere piu' unito il nostro grande, straordinario Paese''.
UNITA' D'ITALIA: GOVERNATORE CALABRIA, NORD MANTIENE PRODUTTIVITA' GRAZIE AL SUD Crotone, 17 mar. - (Adnkronos) - ''La nostra regione, come tutto il Sud, e' stata scenario e protagonista attiva in tutto il Risorgimento e il sacrificio dei fratelli Bandiera ne e' testimonianza autentica. A scanso di equivoci, premetto subito che l'Italia e' stata una conquista e per noi e' e deve rimanere una e indivisibile''. Lo ha affermato il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, nel suo intervento per i 150 anni dell'unita' d'Italia tenuto a Crotone. Il governatore ha riportato uno studio coordinato da Paolo Savona dal titolo ''Sviluppo, rischio e conti con l'esterno delle regioni italiane'', dal quale emerge ''la teoria della "pentola bucata" in base alla quale -ha spiegato Scopelliti- il problema principale delle regioni meridionali non e' quello di ricevere maggiori risorse ma mantenere all'interno dei territori il Prodotto Interno Lordo realizzato''. ''E' la Calabria -ha sostenuto il governatore- e' quella messa peggio di tutti: su 100 di Pil, solo il 74% rimane nella regione, il resto si volatilizza''. Scopelliti ha ricordato che ''complessivamente il Nord trasferisce al Sud 45 miliardi di euro, che e' una somma non da poco in quanto rappresenta il 3 per cento del Pil italiano, ma il Sud invia alle regioni del Settentrione in termini di consumi 62 miliardi di euro. Ed e' solo cosi' che si mantiene elevata l'occupazione e la produttivita' del Nord. Con i soldi del Sud''. Scopelliti ha riportato anche uno studio di due ricercatori dell'universita' 'Magna Grecia' di Catanzaro, Paolo Malanimo e Vittorio Daniele, secondo i quali su 150 anni di unita', 120 per il Mezzogiorno sono stati di arretratezza. ''Riflettere anche su questo -ha auspicato il governatore della Calabria- sarebbe una bella occasione per festeggiare davvero il nostro straordinario Paese, al di la' dei luoghi comuni''. Secondo Scopelliti nel 2011 ''la Calabria si presenta all'Italia con tanti problemi ma anche con innegabili opportunita'. Abbiamo una classe giovane e motivata, con tanti sindaci innamorati delle proprie citta'; siamo al centro del Mediterraneo, che sara' l'area di libero scambio piu' estesa del pianeta; abbiamo consistenti fondi europei, che intendiamo utilizzare per aumentare la produttivita'. Al momento dell'elezione -ha affermato- ci siamo assunti un compito preciso: dopo 40 anni di regionalismo unire la Calabria, dal Pollino allo Stretto, per costruire una regione finalmente per tutti. In questa stagione del federalismo, rendendo piu' unita e coesa la nostra regione -ha concluso Scopelliti - contribuiremo a rendere piu' unito il nostro grande, straordinario Paese''.
ANIMALI: AIDAA,24.000 SEGNALAZIONI CANI MALTRATTATI NEL 2010 (ANSA) - BOLOGNA, 17 MAR - Nel corso del 2010 sono state 24.445 (una media di 67 al giorno) le segnalazioni inviate via email o pubblicate sui siti e su Facebook che contenevano segnalazioni di cani pesantemente maltrattati fisicamente e in alcuni casi addirittura massacrati. E' il numero di segnalazioni dirette ed indirette arrivate agli indirizzi di posta elettronica dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) o recuperate dai siti o fatte girare su Facebook. Di queste segnalazioni, circa 22.000 chiedevano aiuto (spesso corredate ai foto) per cani maltrattati fisicamente e/o denutriti. In circa 2.500 casi invece le segnalazioni hanno riguardato cani mutilati, picchiati, feriti o sottoposti a vessazioni fisiche continue. In particolare le segnalazioni provengono dal sud Italia (Calabria, Sicilia, Puglia, Campania e Lazio), dove piu' forte e' anche il fenomeno del randagismo. Analizzando le 2.500 segnalazioni piu' gravi, Aidaa ha scoperto che 1.760 riguardano cani di proprieta', in altri 660 casi si trattava di segnalazione di cani randagi, le altre non specificano la natura del cane. Non mancano le segnalazioni di decine di cani da caccia maltrattati (e spesso a fine carriera uccisi o abbandonati), specie nelle regioni del centro Italia (Toscana ed Emilia); a questi vanno aggiunti circa 5.000 cani uccisi o rimasti feriti in incidenti di caccia dal fuoco dei loro stessi padroni. In almeno 23 casi i responsabili di atrocita' sui cani (mutilati ed uccisi) sono ragazzini in eta' scolare, e la maggior parte di questi casi noti hanno avuto come teatro delle sevizie la Sicilia. Infine nel 2010 sono state circa una cinquantina le persone condannate per maltrattamento di animali a fronte di circa 750 procedimenti penali aperti a seguito di denuncia da parte di singoli o associazioni. ''Sono numeri che parlano da soli - ci dice Lorenzo Croce - e che dimostrano ancora come sia dura da sradicare la cultura della violenza contro gli animali. E se a questi uniamo i cani abbandonati o tenuti alla catena corta, siamo certi che almeno il 33% dei cani italiani vive in condizioni di maltenuta. Occorre un maggior controllo della tenuta dei cani soprattutto al sud. Vorremmo anche un maggior rispetto dei cani da caccia''.
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