I consiglieri
regionali di Idv Giuseppe Giordano, Emilio De Masi (capogruppo) e Mimmo Talarico hanno presentato
un’interrogazione a risposta immediata all’assessore regionale alla cultura
Mario Caligiuri, per sapere “se la Giunta regionale intenda procedere ad una
revisione del piano di riorganizzazione e razionalizzazione della rete
scolastica e della programmazione formativa approvato con deliberazione n° 47
del 10 febbraio 2012, prevedendo la revoca di quest’ultima”. Ed ancora, i tre
consiglieri regionali chiedono di sapere “se, conseguentemente, la Giunta
regionale, sulla base della deliberazione del Consiglio regionale n° 48 del
4/08/2010, avente ad oggetto gli indirizzi regionali per la programmazione
della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Calabria per il
quinquennio 2011/2012, 2015/2016 e della relativa sentenza della Corte
Costituzionale, intenda o meno avviare una nuova programmazione della rete
scolastica con il coinvolgimento delle Province e dei Comuni. Una nuova
programmazione - puntualizzano - che tenga conto delle reali esigenze dei
territori sui quali insistono le istituzioni scolastiche, nonché degli stessi
operatori scolastici”. Gli interrogativi posti da Giordano, De Masi e Talarico
nell’interrogazione vanno oltre. Infatti, i tre consiglieri vogliono sapere
“quali iniziative, in caso si voglia riorganizzare la materia, si intendono
intraprendere per velocizzare l’iter amministrativo, stante le molteplici
competenze istituzionali, affinché il nuovo Piano regionale possa essere
operativo per l’annualità scolastica 2012/2013. La Corte costituzionale –
spiegano - con sentenza n° 147/2012, depositata il 07/06/2012, ha dichiarato
illegittimo l’articolo 19, comma 4, del d.l. n. 98 del 2011 convertito, con
modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011 e dunque, nel censurare la legge in
questione, dichiarandone l’illegittimità costituzionale, la Corte ha ribadito
la prevalenza delle norme regionali in materia di dimensionamento scolastico
sulle corrispondenti norme statali che esautoravano di fatto le competenze
della Regione in materia di accorpamenti scolastici. In sostanza, secondo la
legge censurata non sarebbe spettato più alle Regioni decidere di programmare
le autonomie scolastiche sul territorio e valutare gli eventuali accorpamenti
tenendo conto delle condizioni geografiche, socioeconomiche e storiche del
territorio, nonché della situazione dell’edilizia scolastica. Con deliberazione
n° 47 del 10 febbraio 2012 la Giunta regionale – osservano inoltre i
consiglieri regionali di Idv- sulla base della normativa censurata dall’organo
costituzionale, ha approvato un piano di razionalizzazione e riorganizzazione
delle rete scolastica e della programmazione formativa che ha determinato la
chiusura in Calabria di circa 100 scuole, da 506 si è passati a 406 istituzioni
scolastiche, con la conseguente soppressione di circa 900 posti di lavoro tra
dirigenti scolastici, docenti, collaboratori scolastici e personale
amministrativo, con un coinvolgimento in primo luogo dei precari. A seguito
della sentenza della Corte Costituzionale – concludono- diversi comuni della
Calabria hanno deliberato di revocare i precedenti provvedimenti in tema di dimensionamento
scolastico, chiedendo, nel contempo, agli enti sovracomunali di assumere le
relative determinazioni che salvaguardino le istituzioni scolastiche”.
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