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mercoledì 13 giugno 2012

ADICO: LE NEWS


”NEL 1570 DURÒ 4 ANNI”, IL TERREMOTO CHE A FERRARA MISE IN FUGA GLI ESTENSI


12 giugno 2012
Anche se l’Emilia fino a dieci giorni fa era considerata una zona a bassa sismicità, nel 1550 era stata già vittima di un sisma analogo a quello attuale. Quello che nel 1570 ha colpito Ferrara.
Lo sciame è continuato per quattro anni, con oltre 2.000 scosse di assestamento concentrate tra il novembre 1570 e il febbraio 1571. Fu stimato del settimo grado della Scala Mercalli, causò gravissimi danni alla città e centinaia di vittime.
Durò 4 anni
Tutto cominciò il 17 novembre 1570. Le scosse maggiori si verificarono proprio nei giorni 17 e 18 novembre. Ma per ben 4 anni si contarono anche 30–40 scosse al giorno e talvolta le repliche furono anche di forte intensità provocando ulteriori danni agli edifici già danneggiati in precedenza.
Circa il 40% delle abitazioni fu danneggiato, oltre a quasi tutti i maggiori edifici pubblici. Anche le chiese rimasero segnate da crolli parziali, lesioni, sconnessioni delle pareti portanti, gravi dissesti.
La corte fu trasferita in una tenda
Fu un disastro da cui la città e la dinastia dei suoi sovrani, gli Estensi, che non si ripresero più. La popolazione fu costretta a cercare rifugio in ricoveri di fortuna. Perfino la corte fu trasferita in tende di fortuna.
E così la popolazione fu colta da un generale senso di disorientamento e di sfiducia nell’opera umana e nel destino stesso della città.
Il terremoto fu infatti interpretato da un lato come segno dello sfavore divino nei confronti di Ferrara e dei suoi sovrani.
I segni premonitori
Secondo i molti scritti dell’epoca tutto iniziò con la percezioni du dei forti rombi. Poi arrivò pure la neve. Infine il terremoto che aprì delle crepe nel terreno da dove furono visti uscire dei fumi neri. Ma durante le scosse maggiori sono ricordati l’oscuramento del cielo e il passaggio di una cometa, sono menzionati dei disturbi nell’atmosfera, cielo rosso infuocato e bagliori nel cielo.
Vi furono effetti di liquefazione del terreno nell’area urbana di Ferrara e nelle immediate vicinanze e l’apertura di fessure con fuoriuscita di ”una schiuma nera”.
Si narrà anche che presso Stellata il Po subì un temporaneo arresto del flusso delle acque; il loro innalzamento e il successivo rapido abbassamento causarono danni ai mulini.
La prima casa antisismica
Ma a quel periodo risale anche il concepimento della prima casa antisismica. A disegnarla fu Pirro Ligorio, architetto ed erudito illustre, già successore di Michelangelo come responsabile della fabbrica di San Pietro. Lo ricordano gli esperti del Centro euro-mediterraneo di documentazione per la conoscenza e la memoria degli eventi estremi e dei disastri (Eedis) di Spoleto.
L’idea di una casa capace di resistere alla forza dei terremoti fece capolino nella mente di Ligorio mentre camminava per una Ferrara semi distrutta dal forte terremoto avvenuto nel novembre 1570, appena due anni dopo il suo arrivo alla corte estense.
Fonte:salvagente.it

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