Caso Zanonato: il Presidente del
Consiglio comunale Morrone e la conferenza dei capigruppo ricevono a Palazzo
dei Bruzi il Vice Presidente del Consiglio comunale di Padova Giampiero
Avruscio
Il
Presidente del Consiglio comunale Luca Morrone e la conferenza dei capigruppo
di Palazzo dei Bruzi hanno ricevuto in Municipio il Vicepresidente del
Consiglio comunale di Padova Giampiero Avruscio, in Calabria per partecipare,
essendo responsabile di angiologia
all’Ospedale “S.Antonio” del capoluogo veneto, ad un convegno medico
organizzato dall’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e dalla Società
Italiana di Flebolinfologia.
Nel corso del cordiale incontro (
Avruscio è cosentino doc, del quartiere Torre Alta, trasferitosi a Padova per
motivi di studio e rimasto nel capoluogo veneto dove esercita la sua
professione di medico, come tanti altri noastri concittadini) si è discusso del
caso che ha visto, in questi giorni, al centro del dibattito politico e sui
giornali, il sindaco di Padova Flavio Zanonato che avrebbe indirizzato al
consigliere comunale Antonio Foresta, calabrese, di Grimaldi, in provincia di
Cosenza, delle frasi irriguardose associando le origini calabresi dello stesso
consigliere alla ‘ndrangheta.
Un comportamento che non è rimasto
senza conseguenze anche nella città di Cosenza, al punto da far indire per il
pomeriggio di oggi, su proposta del consigliere Mimmo Frammartino, un’apposita
riunione dei capigruppo.
Nel corso della riunione, il Presidente
del Consiglio comunale Luca Morrone e il Vice Presidente del Consiglio comunale
di Padova Avruscio, su proposta dei capigruppo, hanno convenuto, alla luce
delle dichiarazioni del primo cittadino del capoluogo veneto apparse oggi sulla
stampa e con le quali sono state
stemperate le polemiche, di organizzare un incontro a Cosenza con il
Sindaco di Padova Zanonato ed una delegazione della città veneta, per far sì che non si disperda la consolidata
tradizione del gemellaggio di carattere scientifico, culturale e sportivo tra
le città di Cosenza e Padova, nato agli
inizi degli anni novanta, ma soprattutto per far sì che non si vanifichi il prestigioso legame filosofico-culturale che ha accomunato, sin
dai tempi di Bernardino Telesio e Tommaso Campanella, le due città.
Il futuro dei Musei calabresi in un
dibattito, al Museo dei Brettii, sulle buone pratiche di gestione della rete
regionale
Il
ruolo dei Musei va ripensato. Non più luoghi chiusi deputati alla mera
conservazione degli oggetti, ma vere e proprie agenzie di mediazione culturale
erogatrici di servizi pubblici con funzioni molto più sociali, in grado di
utilizzare nuovi linguaggi e nuove forme di comunicazione per diventare veri e
propri centri di produzione di conoscenza.
E’ questo l’identikit della
nuova concezione di museo scaturita questa mattina dal confronto sulle buone
pratiche di gestione degli spazi culturali calabresi, promosso dall’Assessorato
regionale alla cultura e dall’Amministrazione comunale insieme alla ICOM
(Comunità Internazionale dei Musei) e svoltosi al Museo dei Brettii e degli
Enotri di Cosenza, sede privilegiata di questa importante fase di ascolto della
comunità museale calabrese e di apertura di un confronto in grado di promuovere
una crescita comune.
L’importante riflessione è
stata arricchita da un parterre di tutto rispetto: dall’Assessore alla Cultura
della Regione Calabria Mario Caligiuri, al Presidente di Icom Italia Alberto
Garlandini, accompagnato dal segretario nazionale Luca Baldin, al Direttore
regionale del MIBAC Francesco Prosperetti.
A rappresentare
l’Amministrazione comunale, l’Assessore alla comunicazione Rosaria Succurro, in
sostituzione del Sindaco Mario Occhiuto, impegnato fuori città, e la direttrice
del Museo dei Brettii Marilena Cerzoso.
A coordinare i lavori è stata
Marianella Pucci del Direttivo nazionale di ICOM, l’organizzazione
internazionale dei musei e dei professionisti museali impegnata a preservare il
valore del patrimonio culturale.
Dopo aver ricordato le
attenzioni riservate dalla Regione Calabria al settore della cultura con
investimenti economici costanti e cospicui, derivanti nella maggior parte dei
casi da fondi europei, l’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha
sottolineato nel suo intervento “la necessità promuovere e valorizzare il patrimonio
culturale di cui la Calabria dispone, nel quale si collocano, come parte
integrante, proprio i Musei.” A proposito del Museo dei Brettii e degli Enotri
Caligiuri ha ipotizzato di incentrarne l’attenzione su Alarico, “uno spaccato
significativo e simbolo di grande attrattività per garantire alla struttura
ospitata nel complesso monumentale di S.Agostino più degli 8 mila visitatori
totalizzati annualmente.
Lo spazio per la crescita dei
Musei calabresi c’è, eccome – ha detto ancora l’Assessore Caligiuri. Occorre
fare sistema tra musei nazionali, regionali e diocesani e percorrere la strada
della qualità che è l’unica possibile.”
Caligiuri ha anche riferito i
dati di una ricerca secondo la quale 6 italiani su 10 non visitano i musei o le
aree archeologiche. “Una tendenza – ha aggiunto l’Assessore – che può essere
invertita, a patto che i musei abbandonino la loro connotazione elitaria per
diventare, in una concezione molto più democratica, spazi fruibili da tutti.
E poi – questo l’ulteriore
convincimento di Caligiuri – la cultura deve produrre reddito ed essere posta
sempre di più al centro della nostra vita,
anche per contrastare la mala pianta della criminalità organizzata, la
vera palla al piede della nostra regione.”
Il saluto del Sindaco Mario
Occhiuto è stato portato dall’Assessore alla comunicazione Rosaria Succurro.
“Investire in cultura può assicurare delle significative ricadute sul piano
sociale ed economico – ha affermato la Succurro. L’Amministrazione comunale sta
portando avanti una serie di attività volte proprio alla valorizzazione del
patrimonio storico-culturale e il Museo dei Brettii è uno dei tasselli più
importanti di questo mosaico, come testimonia anche il primo posto riportato
nel bando regionale con il quale sono stati erogati i fondi al comparto museale
calabrese, segno che si sta lavorando con serietà e competenza. Occorre ora
avviare una fattiva cooperazione che valorizzi ulteriormente il lavoro fatto
sinora.”
Un diverso approccio nei
confronti dell’universo-museo è quello che è stato propugnato dalla direttrice
del Museo dei Brettii Marilena Cerzoso. “Il museo deve superare la logica della
conservazione fine a se stessa per diventare laboratorio di idee ed instaurare
un dialogo con il territorio e la società civile che ne faccia veramente un
luogo dove comunicare e dilettarsi.”
Per la Cerzoso “occorre anche
superare la logica dell’apologia d’ufficio del museo che è essa stessa un
limite alla sua conoscenza”. Ed ha indicato la strada di “una sempre maggiore
qualificazione del personale per garantire quegli standard di qualità richiesti
dalla normativa vigente. Grazie al sostegno dell’ICOM, oggi – ha detto ancora
Marilena Cerzoso - i musei possono
sentirsi meno soli, ma perché non siano delle meteore è indispensabile che si
arrivi ad un coordinamento tra loro per incidere di più e conquistare posizioni
di autonomia gestionale.”
Per il Presidente nazionale
di Icom Italia Alberto Garlandini “i musei devono diventare luoghi di dialogo e
di contagio interculturale, specialmente in una società come la nostra, sempre
più orientata verso il meticciato. I musei avranno ancora senso se sapranno
infondere nuova linfa e una nuova capacità di apertura ed affrontare i
cambiamenti imposti dai tempi.” E dal Presidente Garlandini non sono mancate le
proposte concrete che vanno dalla
necessità di un sistema culturale più cooperante e integrato non
disgiunto dalla capacità di agire in rete nei fatti e non nelle discussioni
accademiche, alla sperimentazione di nuovi modelli di gestione
pubblico-privati, allo spazio da dare alle priorità senza disperdere le già
poche risorse a disposizione, alla professionalizzazione del capitale umano.
La strada è stata tracciata, ma il futuro dei
musei non è completamente in discesa.
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