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domenica 27 maggio 2012

ADICO: BAGAGLI SMARRITI, CROCIERA ROVINATA PER COPPIA DI PADOVA. «POCA ASSISTENZA E DISAGI INFINITI, ORA UN RISARCIMENTO»


Una vacanza da sogno che si trasforma in un incubo a causa dello smarrimento dei bagagli, che ha costretto una coppia di Padova a passare mezza crociera con addosso gli stessi vestiti della partenza. Senza i propri effetti personali, con solo un “kit di prima necessità” messo a disposizione dallo staff, senza poter godere di cene, palestre, piscine e convivialità, e dovendo sprecare tre giorni a fare acquisti o a chiedere informazioni e assistenza al personale di bordo, invece che visitare le isole caraibiche. Tutto per lo smarrimento dei bagagli nel volo di collegamento tra l’Italia e Guadalupa, con i 3 colli arrivati a bordo della nave solo al quarto dei 7 giorni di vacanza. Una serie di disservizi che ha spinto i signori a rivolgersi all’Adico Associazione Difesa Consumatori per ottenere il rimborso di almeno parte del costo sostenuto per il viaggio (quasi 3.000 euro).
La crociera in questione è “Le perle dei Caraibi” di Costa Crociere a bordo della Costa Luminosa, 7 giorni di navigazione più un giorno di collegamento aereo da Milano Malpensa a Pointre A Pitre, capitale dell’isola di Guadalupa, lo scorso aprile. Ed è proprio il volo il “colpevole” dello smarrimento dei bagagli: i due consumatori infatti, imbacati sulla Costa Luminosa nei Caraibi dopo 8 ore di volo, non sapevano che i loro 3 bagagli erano rimasti allo scalo lombardo, e l’hanno scoperto solo diverse ore dopo l’inizio della navigazione. E lì sono iniziati i problemi.
«Non abbiamo potuto inoltrare tempestiva denuncia di smarrimento bagagli, ritardando tutte le pratiche – ha raccontato la coppia agli esperti dell’Associazione – il personale della Costa ci ha assicurato che il vettore aereo ce li avrebbe consegnati l’indomani, invece non sono arrivati e nessuno ci ha avvisati. Siamo stati noi a dover chiedere ancora informazioni al personale, scoprendo che avremmo avuto indietro le nostre cose solo due giorni dopo». I padovani lamentano anche la scarsa disponibilità del personale di bordo. «Era la nostra prima crociera e siamo stati fortemente delusi – raccontano ancora – solo per dare un’idea dei disagi subìti, la sera dell’arrivo e il giorno successivo abbiamo dovuto riutilizzare gli abiti usati durante il viaggio, oltre a non poter utilizzare piscine e spa perché non avevamo il costume e a bordo non ne vendevano, e abbiamo perso la visita dell’Isola di Martinica avendo dovuto impiegare quel tempo per cercare un centro commerciale dove acquistare ciò di cui avevamo bisogno e per parlare con la responsabile del servizio alla clientela».
Secondo gli esperti legali dell’Adico ci sono gli estremi per chiedere un risarcimento per danno non patrimoniale da vacanza rovinata, ai sensi dell’articolo 47 del Codice del Turismo, che recita “(…) il turista può chiedere (…) un risarcimento del danno correlato al tempo di vacanza inutilmente trascorso ed all’irripetibilità dell’occasione perduta”.
Costa Crociere, in risposta alla lettera di reclamo inviata alla fine della vacanza dai due viaggiatori padovani, ha però declinato ogni responsabilità, rimandandole alla compagnia aerea (che è comunque partner di Costa): nella risposta tante scuse, ringraziamenti per i preziosi suggerimenti, giustificazioni e l’indicazione di rivolgersi, appunto, al vettore aereo “per eventuali richieste”, visto che è responsabile anche del bagaglio durante il trasporto. E la promessa che, nel caso prenotino una nuova vacanza con Costa Crociere, “sarà nostra cura segnalare la Vostra presenza ai nostri Commissari di bordo (…) affinché possiate trascorrere una piacevolissima vacanza”.
«Decisamente poco, in confronto al disagio economico e personale che i due consumatori hanno dovuto patire – commenta il presidente di Adico Associazione Difesa Consumatori Carlo Garofolini – parliamo di una vacanza da 1.400 euro a persona e da un colosso come Costa Crociere ci si sarebbe aspettati un gesto più generoso, o almeno una maggior collaborazione per arrivare a risarcire opportunamente quelli che, altrimenti, rischiano di essere clienti irrimediabilmente persi».
Ma cosa si deve fare, in generale, in caso di smarrimento del bagaglio? «Innanzitutto fare subito denuncia di smarrimento all’Ufficio oggetti smarriti dello scalo di arrivo – spiega Garofolini – tenere scontrini e ricevute di tutti gli oggetti e indumenti che si acquistano in attesa dell’arrivo delle valigie, e valutare la possibilità di una richiesta di risaricimento con lettera raccomandata se i bagagli non arrivano più, o se lo smarrimento ha rovinato in qualche modo le vacanze. In questo caso – conclude il presidente di Adico – il nostro ufficio legale può fornire l’adeguata assistenza, visto che ogni caso è diverso dall’altro. Oltre a visitarci di persona in sede, in via Volturno 33 a Mestre, si possono ricevere consigli e consulenze anche via mail scrivendo a info@associazionedifesaconsumatori.it o telefonando allo 041.5349637».

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