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giovedì 31 maggio 2012

Sportal.it - Avv. Cantamessa: "Calendario a rischio"



Gli effetti devastanti dell’onda anomala Calcioscommesse sono, al momento, solo intuibili. Il calcio italiano si trova a combattere per la propria identità. Per fare luce su quanto sta accadendo e, soprattutto, su quanto accadrà, Sportal.it ha sentito, in esclusiva l’avvocato Leandro Cantamessa, legale del Milan, nonché uomo giuridico di enorme spicco.

Avvocato Cantamessa, lo scandalo calcioscommesse, ogni giorno, offre nuovi scenari. Cosa accadrà nel prossimo futuro?
“Il primo problema che può sorgere riguarda il calendario. Solitamente questo viene steso a fine luglio/inizio agosto. Già in passato sono stati stilati calendari con delle ‘X’ ma, in quelle occasioni, c’era una sola “X”. Un problema potrebbe sorgere se si dovessero fare i conti con “X”, “Y”, “Z” e così via. Penso che una situazione così potrebbe rendere molto difficile fare un calendario”.

Insomma il rischio di slittamento del calendario è evidente…
“Analizziamo i tempi. Noi avremo il 31 di maggio l’inizio del processo sportivo di primo grado per il cosiddetto Cremona 2; l’altro giorno è scoppiato il Cremona 3; mancano ancora Bari 1, forse seguito da un Bari 2, e tutto Napoli. Tante situazioni che, anche ipotizzando tempistiche ottimistiche, necessiterebbero di tempi necessariamente non brevissimi per arrivare ai verdetti finali. Lo slittamento del calendario è dunque un’eventualità, anche se oggi è prematuro dire quanto probabile”.

Ma lei che tipologie di sanzioni si attende?
“Non so se saranno sanzioni esemplari, come accaduto durante Calciopoli o meno severe, come avvenuto sia recentemente sia prima di Calciopoli per casi di responsabilità oggettiva: difficile dirlo oggi. Se invece ci fossero responsabilità dirette lo scenario cambierebbe”.

Una nuova mazzata per il movimento calcistico italiano. Un colpo che rischia di sbriciolare il mondo calcio?
“No, In Italia credo non cambierà sostanzialmente gran che. Il tifo è tifo e prescinde da vicende come queste. Se così non fosse, dopo quello che è successo nel 2006 non ci sarebbe un tifoso juventino in circolazione ed invece i tifosi bianconeri sono rimasti fedeli alla loro squadra. E questo vale anche per altre squadre, da sempre”.
E invece a livello d’immagine all’estero?
“A livello di immagine all’estero l’impatto sarà molto negativo. Non dimentichiamo che dopo Calciopoli, ad esempio, l’Uefa introdusse una norma, che prima non esisteva, secondo cui un soggetto sottoposto a un procedimento per frode sportiva perdeva il diritto, pur raggiunto sul campo, di disputare le Coppe. Quindi diciamo che l’estero, in queste circostanze, non ha mezze misure”.

E intanto l’Italia si appresta a disputare gli Europei. Crede che tutte queste vicende extra calcistiche possano influire sul rendimento dei nostri Azzurri?
“Penso di no. In tutti i contesti ci sono buoni e cattivi. Io credo si dovrebbero piuttosto sentire più responsabilizzati, sentirsi insomma ancora più porta bandiera di un Paese in cui, come d’altra parte ovunque, ci sono buoni e cattivi. Del resto, un Paese non si deve giudicare per i suoi cattivi, ma per come reagisce di fronte ai loro comportamenti illeciti: e sotto questo punto di vista non abbiamo proprio niente di cui vergognarci”.

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