Il Sottosegretario regionale con delega alla Protezione civile Franco
Torchia ha partecipato, insieme al Presidente della provincia autonoma di
Trento Lorenzo Dellai, all'audizione
delle Commissioni Affari Costituzionali e Ambiente, Territorio e Lavori
Pubblici della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del Disegno di Legge
“Conversione in legge del decreto legge 15 maggio 2012, n. 59, recante
disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile”. Le Commissioni I
(Affari costituzionali) e VIII (ambiente) – informa una nota dell’ufficio
stampa della giunta regionale - stanno esaminando in sede referente il decreto.
Il Decreto Legge 59/2012 prevede alcune
fondamentali modifiche alla legge n. 225/1992, che istitutiva il Servizio
nazionale di protezione civile, al fine di riconfigurare le attività e le
procedure riguardanti gli stati di emergenza. La posizione delle Regioni sul
decreto è stata illustrata alle commissioni dal Presidente Dellai. L’Audizione
è stata preceduta da una riunione della Commissione Speciale di protezione
civile durante la quale il sottosegretario Torchia ha sostenuto la posizione
già espressa al Governo in sede di Conferenza delle Regioni. “L’emergenza in
atto in Emilia Romagna – ha dichiarato
Torchia – ha messo a nudo le difficoltà di applicazione delle norme
contenute nel decreto legge. Avevamo
chiesto al Governo di condividere un disegno di legge per la revisione della
materia, in particolare della norma contenuta nella legge 10 del 2011 per
valorizzare il ruolo della Protezione Civile. Come Regioni abbiamo approntato
una serie di proposte già presentate al Governo. Abbiamo però la sensazione che
il Governo voglia percorrere una sua strada e scaricare sulle regioni la responsabilità della gestione delle
emergenze compresi gli eventuali costi. A gran voce avevamo chiesto l’abolizione
della cosiddetta “'tassa sulla disgrazia”, ma viene eliminato soltanto
l’obbligo delle Regioni di alzare fino ad un massimo di cinque centesimi
l'accise sulla benzina. Ovviamente rimane la facoltà di farlo. Ma nessuna
Regione è in grado di fare tutto da sola. Lo dimostrano i drammatici eventi che
in questi giorni hanno provocato morti e danni in Emilia Romagna. Anche la
norma relativa all’assicurazione volontaria significa che, in caso di terremoto
o alluvione lo Stato non pagherà più i danni ai cittadini. Ma quale compagnia
vorrà stipulare assicurazioni su fabbricati che non siano in regola con le
norme sismiche, in pratica la maggior parte di essi, e in zone catalogate ad
altissimo rischio sismico come ad esempio la Calabria? Ci pare di capire – ha
concluso Torchia – che lo Stato non vuole
più fare la propria parte di fronte alle catastrofi naturali. Comprendo
bene che c’è bisogno di risanare il Bilancio dello Stato, ci sono serie
questioni finanziarie da affrontare. Vanno bene soprattutto i tagli agli
sprechi della Pubblica Amministrazione, ma non si può pensare di fare cassa
sulle disgrazie dei cittadini. Da parte mia ho già chiesto ad alcuni
parlamentari di presentare degli emendamenti al decreto legge in linea con le
posizioni delle Regioni”.
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