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mercoledì 20 luglio 2011

GIORNALISTI: DIRETTORE CORRIERE CALABRIA, NO A SCHEDATURA REDATTORI

 (ASCA) - Lamezia Terme (Cz) - La Questura di Reggio Calabria vuole ''schedare'' i giornalisti del 'Corriere della Calabria'. La gravissima denuncia e' del direttore del settimanale, Paolo Pollichieni, che, con una lettera al presidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, ed al segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, rende noto un fatto ''assolutamente grave e che in redazione, giustamente, viene vissuto come una sorta di intimidazione''. Stamani, infatti, mentre la redazione lavorava alla chiusura del giornale, ''due ispettori del Commissariato di Lamezia Terme, facendo seguito a pregressi e numerosi tentativi telefonici'', si sono presentati nella sede di via Del Mare, a Lamezia Terme (Cz), per chiedere, testualmente, ''l'elenco e i dati anagrafici di quanti lavorano, scrivono e collaborano con il Corriere della Calabria''. ''Ovviamente - spiega Paolo Pollichieni - e' seguito un secco rifiuto da parte mia: ho sottolineato come, in assenza di un mandato dell'autorita' giudiziaria, la loro appariva come una non lecita attivita' di schedatura. I due ispettori operanti ne convenivano ma, al tempo stesso, chiarivano che non trattavasi di una loro iniziativa ma, appunto, di una richiesta ('piu' volte sollecitata') della Questura di Reggio Calabria''. ''Inutile dire - aggiunge il direttore del Corriere della Calabria - che ai due ispettori ho ribadito che l'obbligo di legge si esauriva nella pubblicazione in 'gerenza' dei dati relativi al direttore responsabile, all'editore ed allo stampatore. Altro non poteva essere richiesto se non in presenza di una motivata delega dell'Autorita' Giudiziaria. Nel caso in specie, poi, la cosa era ancor piu' grave perche' il Corriere della Calabria ha un'unica redazione ed e' ubicata a Lamezia Terme. La testata e' autorizzata dal Tribunale di Lamezia Terme e la relativa documentazione, compresa la certificazione dell'Ordine dei giornalisti, e' depositata presso la Corte d'Appello di Catanzaro. Insomma, nulla che richiamasse in alcun modo la competenza della Questura di Reggio Calabria''. ''Preferisco tenere per me - afferma Paolo Pollichieni - ulteriori considerazioni sulle ragioni che possono aver mosso un'iniziativa da parte della Questura di Reggio Calabria, che pero' seguito a ritenere scriteriata e da intendere come intimidatoria. Ritengo - aggiunge il direttore del Corriere della Calabria - che la gravita' di quanto qui succintamente esposto meriti un intervento anche della Fnsi e dell'Ordine perche' certi comportamenti, ancor piu' se ''istituzionali'', non possono essere sottovalutati o, peggio, ascritti a fatti personali''. Pollichieni ha gia' informato dell'accaduto il Procuratore generale di Catanzaro, Santi Consolo, che ha convocato una riunione presso il suo ufficio per domani, alle ore 18. E ha chiesto agli istituti di categoria dei giornalisti la tutela legale per ogni iniziativa che si decidera' di intraprendere a rispetto delle leggi che normano la materia.

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