Per diminuire il prezzo alla pompa occorre tagliare le accise. Il risparmio per le famiglie sarebbe di 400 euro/anno
Adiconsum - dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale - giudica grave la mancata convocazione delle Associazioni Consumatori all’incontro indetto con le compagnie petrolifere e l’Unione petrolifera per oggi martedì 19 luglio.
Non ce ne spieghiamo il motivo – prosegue Giordano - anche perché l’ordine del giorno che ha “l’obiettivo fare il punto sui recenti rincari dei prezzi dei carburanti” è tematica che coinvolge direttamente i consumatori.
Quest’incontro – continua Giordano – come più volte accaduto in passato ha il sapore di incontro che non produrrà alcun effetto, ancor meno la diminuzione dei prezzi alla pompa.
Eppure – conclude Giordano - diminuire il prezzo alla pompa è semplice: basta tagliare le accise ed è quanto richiesto nel ddl di iniziativa popolare “Libera la benzina” di Fegica Cisl, Faib Confesercenti, cui Adiconsum ha aderito, già in discussione al Senato. 500.000 sono state le firme raccolte dalla petizione “Libera la benzina” a sostegno del suddetto ddl, provenienti da tutti gli schiarimenti politici e imprenditoriali, nonché da semplici cittadini, automobilisti e non.
Ecco l’elenco delle accise da tagliare:
- 1,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935;
- 14 lire per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
- 10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963;
- 10 lire per il finanziamento dell'alluvione di Firenze del 1966;
- 10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968;
- 99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976;
- 75 lire per il finanziamento del terremoto dell'Irpinia del 1980;
- 205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
- 22 lire per il finanziamento della missione UNMIBH in Bosnia Erzegovina del 1996;
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