Purtroppo, al di là degli slogan, dei tentativi, abilissimi, di mistificare la realtà, questo è il disegno strategico del Berlusconismo.
Via via in questi anni abbiamo visto trasformare lo Stato sociale.
Già vittime illustri di questo disegno erano state la Scuola, l'Università, i Servizi Pubblici. Oggi è il turno della "Giustizia". Come è noto fin dall'inizio il Presidente del Consiglio ha tentato di minare dalle fondamenta la funzione Giurisdizionale. Adesso con l'entrata in vigore della "mediazione obbligatoria" ha messo le mani anche sul processo civile.
In verità chi vive all'interno del pianeta Giustizia capisce bene che si tratta della rottamazione della giustizia civile. "Il partito dei padroni ha deciso di privatizzare la giustizia". Con questa efficace espressione il presidente dell'associazione dei giovani Avvocati ha descritto l'effetto che avrà l'entrata in vigore dell'istituto della mediazione civile. In questa logica l'Avvocatura stà protestando vigorosamente, ma non certo per spirito corporativistico, ma nel'interesse dei cittadini. Gli avvocati sanno bene quali saranno gli effetti disastrosi di tale nuovo istituto. Servirà, purtroppo a smantellare la Giustizia pubblica a vantaggio di quella privata, infatti si tratta: di rendere una Giustizia sommaria esternalizzando il processo e rendendo al cittadino sempre più difficile l'accesso con un percorso ad ostacoli.
Appare davvero il senso politico di questa balzana idea: quello di depotenziarlo stato di diritto.
Anzicchè stanziare più risorse per rendere più efficiente la Giustizia e quindi migliorare il servizio – essenziale – al cittadino che ha bisogno di ottenere giustizia, pubblicando concorsi per aver più Magistrati togati, si è preferito delegare al mediatore e cioè di privatizzare.
Ora, se è vero che uno Stato si distingue in termini di civiltà tanto quanto è dotato di una Giustizia efficiente, non vi è dubbio che questa scelta rappresenta un gravissimo indice di uno stato che oggi non c'è più, almeno come lo abbiamo inteso noi, come lo hanno inteso i padri Costituenti. Certo, perché non vi è dubbio che l'istituto del mediatore civile rappresenta una gravissima picconata alla Costituzione. Come si può considerare il Mediatore civile compatibile con il dettato costituzionale previsto dall'art.102 laddove si specifica che "la funzione giurisdizionale è esercitata da Magistrati Ordinari e regolai dalle norme sull'ordinamento giudiziario". Un ultima non secondaria riflessione.: l'istituto della mediazione civile comporterà una doppia spesa per il cittadino: la prima riguarda le spese per la fase pregiudiziale in quanto il cittadino che si rivolge al mediatore civile deve pagare la prima volta in quanto tale fase non è gratuita. Poi non è finita in quanto dopo espletata questa fase ancora deve iniziare il giudizio e pagare un'altra volta.
Quanta differenza tra i messaggi distensivi che ci ha propinato il governo laddove tentava di far credere che così facendo si snelliscono i tempi dei processi.
Come al solito siamo di fronte ad una mistificazione della realtà; pur tuttavia dopo le prime nebbie affiorano i contorni – spesso come in questo caso – drammatici dei provvedimenti di questo Governo irresponsabile e privo di valori ed ideali.
Nell'operare le superiori riflessioni volgiamo stare vicino agli Avvocati che stanno esercitando una resistenza attiva nella speranza di porre un argine all'ennesima scelleratezza e conducono una battaglia giusta. Pensiamo a quale futuro avranno le giovani generazioni che si auspicano di mettere i loro studi giuridici a servizio del cittadino.
Il segretario del PdCI di Reggio Calabria
Avv.to Lorenzo Fascì
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