Uno degli argomenti più gettonati
della campagna elettorale è, come spesso accade, la questione giustizia: le
toghe (nere, rosse, bianche e blu), la lunghezza dei processi, i troppi o pochi
gradi di giudizio e via di seguito. Pochi giorni fa ha però fatto scalpore il
caso dei fascicoli manomessi o occultati in cambio di mazzette negli uffici
affari giudiziari di Napoli. Riportiamo parte dell'articolo pubblicato su
Libero.it: "Accesso abusivo a sistemi informatici, corruzione in atti
giudiziari, violazione del segreto istruttorio, occultamento di fascicoli
processuali. Sono queste alcune delle accuse mosse a 26 persone dalla procura
di Napoli, che ha ottenuto dal gip altrettante misure cautelari di cui tre di
custodia in carcere, 22 con il beneficio dei domiciliari e una interdittiva. I
provvedimenti riguardano vicende commesse in uffici giudiziari, in particolare
presso la corte di Appello di Napoli e il tribunale di Sorveglianza". (http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1161113/Napoli--aggiustavano-fascicoli-di-processi--in-cambio-di-soldi--Ventisei-arresti.html)
Perché cito questo caso? Perché
circa un anno e mezzo addietro, a Reggio Calabria, è stato selezionato, da
Azienda Calabria Lavoro, personale per la Cancelleria del Tribunale reggino.
Criterio di scelta: per titoli mancanti. Sì, non è una svista, perché se ci si
presentava con tanto di laurea, dottorato, master, iscrizione all'Ordine degli
avvocati, nonché preparatissimi al colloquio, ci si sentiva rispondere più o
meno così: "Lei sarebbe il/la candidato/a ideale ma è troppo qualificato/a...
Vorremmo far lavorare persone con la semplice licenza di scuola media!".
Cosa? Senza nulla togliere a chi ha interrotto gli studi, per scelta o
necessità, a livello di scuola dell'obbligo, credo fosse più logico affidare a
soggetti con ben altre qualifiche compiti delicati come quelli affidati al
personale degli uffici di cancelleria. Vogliamo ricordare che, "Presso
ogni giudice (Corte.,Tribunale, Ufficio del giudice di pace) è istituito un ufficio
di cancelleria, con compiti di documentazione delle attività
giudiziarie, di registrazione e custodia degli atti e con una serie di numerose altre
attribuzioni amministrative, prevalentemente tese a rendere
realizzabile ed efficace la funzione giurisdizionale, ossia la funzione propria
del giudice". Non proprio cose da terza media...
E se poi, a nostro parere, non si
comprendono bene le conseguenze di un lavoro non svolto a regola d'arte (perché
non si conoscono/comprendono le dinamiche del sistema giudiziario) e
l'importanza di ogni atto o fascicolo da archiviare o custodire, ecco che la
giustizia si intoppa. E se poi soggetti che compongono il personale, meno
controllabili anche perché "meno in vista", finiscono per intrattenere
rapporti con persone poco raccomandabili, come nel caso di Napoli, allora il
patatrac è bello che servito.
Fa specie, in questo caso,
pensare che migliaia di giovani laureati partecipino a concorsi per posti di
operatori ecologici, si adattino a fare i camerieri o i commessi mentre i posti
del personale di cancelleria vengono riservati alle licenze medie...
Ribadisco, non ho nulla contro i
non laureati o chi occupa determinati posti di lavoro senza un titolo
altisonante. Spesso accade che i primi svolgano il proprio lavoro meglio dei
secondi impiegati nello stesso settore. Credo, però, che sia corretto ed equo
dar la precedenza a chi possiede competenze specifiche nei diversi settori. E
così, gli avvocati si occupino di giustizia, i giornalisti di notizie, i
musicisti di musica, gli estetisti di estetica, stilando le graduatorie e
operando le scelte per meriti e capacità. Solo così ognuno avrà il proprio
compito e forse il sistema paese funzionerà meglio.
Pasquale Zumbo
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