Il
presidente della Commissione speciale di
Vigilanza, Aurelio Chizzoniti, ha inviato la seguente nota al Presidente
della Regione, Giuseppe Scopelliti ed al Presidente del Consiglio regionale,
Francesco Talarico, che si trasmette nella sua stesura integrale:
“Pur condividendo l’ineludibile esigenza
di attuare il piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario della
Regione Calabria, non posso sottrarmi al dovere politico-istituzionale di
segnalare alle SS.LL. in indirizzo il
grave disagio che coinvolge il settore afferente i laboratori di analisi e le
strutture di specialistica ambulatoriale. Letteralmente travolti dai diktat di
prussiana memoria nel cui contesto si minimizza il problema connesso alla
salvaguardia dei livelli occupazionali già insignificanti in tutta la regione
Calabria”.
“Le controversie non si risolvono inaudita
altera parte ma stimolando confronti, incontri e discussioni propositivi pur
nel rispetto delle fisiologiche ancorché divergenti posizioni”.
“A me sembra che il dispaccio con il quale
gli operatori del settore vengono obbligati ad accettare comunque il programma
operativo di riorganizzazione del servizio sanitario regionale, imponendo ai
diretti interessati la fideistica ed acritica condivisione dei budget
unilateralmente quantificati, preannunciando, in difetto, la revoca
dell’accredito presso la Regione Calabria, sia un modus operandi singolare,
autoritario, a sfondo coloniale e para-estorsivo. Decisamente disancorato da
qualsivoglia metodo democratico che in ogni paese civile si antepone alla
soluzione di qualsiasi ed anche più grave problema”.
“Nel caso ‘de quo agitur’ nella
pluri-commissariata Regione Calabria c’è qualcuno che pretende addirittura che
“il tacchino festeggi il Natale”! A mio sommesso e deferente avviso l’aver
minacciato la revoca degli accrediti ove il diktat non venisse formalmente
accettato e sottoscritto, oltre a lambire il modello tecnico di cui agli artt.
56 - 629 cp, evidenzia imponenti riflessi collaterali anche sul versante
politico”.
“Gli stessi non possono essere
ulteriormente ignorati dai vertici della Regione Calabria, alla cui sensibilità
affido l’esame e la opportuna valutazione della gravissima condizione di
assoggettamento disegnata a mano libera e con divertito cinismo nei confronti
degli operatori del settore. Che, certamente, ben faranno a devolvere al sereno
vaglio dell’A.G. competente, ivi compresa quella penale, anche gli inquietanti
e rilevanti profili intimidatori che emergono da questa stranissima vicenda che
poteva succedere soltanto in Calabria”.
“Da sempre terra di conquiste da parte di
chi probabilmente ritiene di poter vestire, ancora oggi, i panni strettissimi
del colonizzatore, dimenticando che il saccheggio di pubbliche risorse non si
combatte incidendo soltanto nella quantificazione dei budget ma attivando,
altresì, seri, opportuni, tempestivi ed efficaci controlli. Anche per capire perché
nella Regione Calabria nei mesi di luglio e di agosto spesso si prescrivono
impunemente tonnellate di antibiotici! Ma questa è un’altra storia, direbbe
Lucarelli. Una storia che vedrà protagonista la Commissione Speciale di
Vigilanza e di Controllo che ho l’onore di presiedere”.
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