Il 15 dicembre l’Arcivescovado ha
accolto l’«inaugurazione» del Movimento per la Vita nella città di Cosenza. Le
parole di Benedetto XVI, rilanciate da tutti gli organi di stampa il 14
dicembre, e la lettera del Vescovo di Locri-Gerace del 16 dicembre, delineano
un attacco sempre più mirato e martellante alla libertà e l’autodeterminazione,
in primo luogo delle donne. Noi continueremo a dichiarare con forza che in questa
società il diritto alla vita, alla pace, alla dignità è messo in pericolo non
certo dalle nostre scelte, ma da una
cultura patriarcale che continua a desiderare il controllo e il dominio sui
nostri corpi. L'attacco strisciante alla
legge 194 si è fatto negli ultimi mesi più pressante e più subdolo: gli
strumenti prescelti non sono più quelli dell’attacco diretto alla norma, per
ottenerne l’abrogazione; piuttosto, l’altissimo (e crescente) numero di
obiettori di coscienza, e la modifica legislativa della disciplina dei
consultori familiari (attraverso –fra l’altro - l’ingresso in questi ultimi del
Movimento per la Vita) stanno di fatto svuotando la legge stessa, rendendo
sempre meno praticabile l’interruzione di gravidanza legale. Un’invasione
sempre più autoritaria che vuole nuovamente relegare il corpo della donna a
mero ‘riproduttore obbligato’ della specie. Contro questi attacchi noi rispondiamo rivendicando la necessaria
libertà dei nostri corpi e delle nostre parole, la nostra autodeterminazione e
agiremo nelle prossime settimane per promuovere momenti di riflessione e di
lotta sul territorio regionale.
DCR – Donne Calabresi in Rete
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