Non ha pianto quando ha ricevuto la corona, ma forse lo farà al momento della riconsegna. «Spero di no - spiega Stefania Bivone - ma il pericolo c’è, perché non si abbandona questo titolo come se niente fosse, dopo un anno che sembra un periodo infinito, con esperienze, gioie e tante prove».
«Essere Miss Italia è un fatto indescrivibile, ti fa crescere e ti mette di fronte a situazioni sempre nuove, non tutte facili per una ragazza giovane come me, ma le ho sempre affrontate bene. In pratica sei sempre sotto esame, ogni giorno una prova, com’è giusto. Agli impegni quotidiani di Miss ho poi aggiunto quelli miei personali: l’esame di maturità scientifica – che ho superato - e, prima ancora, quello per essere ammessa da privatista; i provini musicali, il canto, la mia passione. Ora mi attende l’Università, facoltà di Giurisprudenza, a Roma, specializzazione in economia. Da Miss Italia non mi aspettavo niente di più perché ho avuto tutto: è stata una grande esperienza di vita, ho lavorato – perché di questo si tratta – ho potuto studiare e mi sono divertita (sono stata anche in crociera con i miei compagni di scuola). Ho avuto l’amicizia della patron Patrizia Mirigliani, che mi ha dato tante opportunità, ed ho imparato molte cose dagli sponsor del Concorso con i quali ho svolto un’attività molto importante». «Nel mio cammino da Miss – racconta – tantissime persone mi hanno accolto con simpatia perché questo titolo attrae in una maniera che uno nemmeno immagina. Trovarmi sempre in mezzo alla gente è stata forse la cosa più bella. Mi diverte pensare che almeno un milione di persone, soprattutto bambini, si è fatta fotografare con me. Le porterei tutte a casa mia».
Ecco perché il 10 settembre non è escluso di vedere in lacrime questa bella, brava ragazza calabrese.
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