Il Presidente Della Consulta Nazionale AICCRE
sulle Riforme Istituzionali e Sul Federalismo Nazionale ed Europeo in attesa
della Conferenza dei Capigruppo regionali
Apprendo
con vivo interesse, anche se da una scarna nota stampa dell’on. Pacenza, che il
Presidente del Consiglio Regionale On. Francesco Talarico ha inteso convocare
per il 17 settembre 2012 una Conferenza dei Capigruppo per modificare la legge
regionale n.1/2007, così come da me richiesto nei giorni scorsi.
Rimango
rammaricato – dichiara il Presidente Antonio Eroi - dalla mancata convocazione del
sottoscritto in qualità di Vice Presidente AICCRE Calabria da parte dello
stesso Presidente Talarico soprattutto considerata la formale richiesta datata
28 agosto nella quale chiedevo appunto un incontro per trattare un argomento
che mi vede ufficialmente impegnato a livello nazionale essendo stato eletto
Presidente della Consulta Nazionale sulle Riforme Istituzionali e sul
Federalismo Nazionale ed Europeo. Spero vivamente si sia trattato solo di un
semplice disguido tecnico magari dovuto alle lentezze del protocollo degli
uffici regionali o al massimo di una involontaria dimenticanza da parte dei
funzionari dell’Ufficio di Presidenza nonostante io stesso abbia inviato tale
formale richiesta via e-mail inoltrandola ai massimi vertici della Regione
Calabria.
Nonostante
tutto – prosegue il Presidente Eroi - vorrei comunque tentare di richiamare l’attenzione
del Presidente Talarico verso alcuni aspetti fondamentali che ritengo dovranno
necessariamente stare alla base della modifica di una legge mai attuata per
l’istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali. Trattasi di un organismo
che, così come stanno oggi le cose, costerebbe alla cittadinanza oltre seimila euro
(6000,00€) a seduta. I dieci membri di diritto, ai quali vanno aggiunti i
venticinque componenti eletti, riceverebbero cento euro (100,00€) a titolo di
gettone di presenza per un totale di rimborsi di partecipazione pari a
tremilacinquecento euro (€ 3.500,00), più le spese di trasporto e altre
indennità varie ed eventuali. Un funzionamento già molto oneroso in partenza con
il rischio di veder moltiplicare le riunioni senza riuscire a decidere nulla. Chi
ha un po’ di esperienza sa che tutto potrebbe finire in questo modo…
Come
se ciò non bastasse – evidenzia Eroi - semplicemente si potrebbe magari ricordare quanto
statuisce l’art.46 al comma e dello
Statuto della Regione Calabria. Facendo questo si potrebbe scoprire che quanto
da me richiesto su apposita delega ricevuta da parte dell’AICCRE, ovvero di
essere sentito in merito alla modifica di una legge, non è un semplice
capriccio o smania di protagonismo, che peraltro non mi appartiene, ma è
appunto statutariamente previsto. Il Titolo VI (Rapporti con gli Enti Locali)
dello Statuto proprio al citato art.
46 che disciplina i Rapporti fra Regione ed enti locali sancisce che la Regione adegua i princìpi ed i metodi della
sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento, in particolare al comma e) la
Regione si impegna a valorizzare le associazioni
di rappresentanza degli enti locali.
Appare quindi strano la mancata convocazione
dell’Associazione Italiana dei Consigli dei Comuni e delle Regioni d’Europa
(A.I.C.C.R.E) che è un’associazione senza
scopo di lucro, peraltro, la più grande associazione di enti locali e regionali
in Europa, in quanto rappresenta le regioni, le province ed i comuni di oltre
30 paesi in Europa, che in termini statutario dovrebbe essere giustamente
valorizzata dalla Regione Calabria anziché essere così bistrattata. Arrivati a
questo punto, un dubbio “amletico” assale la mia mente, un dubbio che forse tutti
i calabresi potrebbero risolvere: o i consiglieri regionali si sentono
estremamente preparati e rappresentativi, o disconoscono lo Statuto della
Regione Calabria, che dovrebbe guidarli verso il bene della propria comunità.
Mi auguro – conclude il
Presidente Eroi - di essermi sbagliato e che si sia trattato solo di un
equivoco. Spero che presto giunga l’invito richiesto perché tanti, purtroppo,
disconoscono le problematiche relative ai Consigli
Autonomie Locali e le complicanze che ne derivano con il rischio di recare
ulteriore nocumento agli enti locali e, quindi, a tutti cittadini calabresi,
soprattutto alle fasce deboli. Capisco
di sembrare piuttosto antipatico ma è un rischio che devo correre. Spesso,
infatti, è meglio “parlare a suocera perché nuora intenda..” Naturalmente questo
accade solo dopo aver prima seguito il corretto iter ed i protocolli
istituzionali, come il sottoscritto ha sempre fatto, per avanzare delle istanze legittime
nell’esercizio del ruolo a cui sono delegato, rimaste di fatto “lettera morta”.
Ma a volte si sa per risolvere tutto come si dice dalle nostre parti basta
avere un poco di “Pacenza”.
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