Sportal.it - Pietrangeli: "Errani? Una bellissima formichina"

Nicola Pietrangeli è un’icona del tennis italiano. Attuale Ambasciatore della Federazione Italiana Tennis, è stato il più grande tennista italiano di sempre, con ben due successi al Roland Garros (1959 e 1960). Sportal.it lo ha sentito, in esclusiva, per fare un punto sul tennis italiano di oggi, in cui il rosa va per la maggiore… Buongiorno Pietrangeli, allora il tennis rosa sta andando alla grande… “Beh, direi che non è una novità di oggi. Sono 5/6 anni che il tennis femminile sta facendo benissimo. Le donne non sono una scoperta ma una certezza. Penso a Schiavone, Vinci e ora alla Errani…”. Appunto l’Errani, il nuovo volto del tennis italiano in rosa. Che ne pensa di lei? “Penso che sia una bellissima formichina. Lavora tantissimo, è molto brava. E’ simpatica e carina, direi che possiamo dire che è veramente una brava ragazza”. Quindi dopo Schiavone e Vinci, ecco Errani… “Innanzitutto non dimentichiamoci che Vinci ed Errani formano anche una bella coppia nel doppio. Sicuramente Schiavone e Vinci hanno fatto tantissimo e diciamo che l’età avanza, quindi ora tocca ad Errani”. Ma come mai il tennis femminile italiano va tanto bene mentre il movimento maschile arranca? “Diciamo che in campo femminile è meno difficile imporsi a certi livelli. Attenzione, ho detto meno difficile non più semplice. Arrivare tra le prime 20 al mondo nel circuito donne è più fattibile rispetto a raggiungere lo stesso obiettivo tra gli uomini”. Quando avremo un campione anche tra gli uomini secondo lei? “Per prima cosa serve tanta fortuna. Il campione non si fabbrica. Dipende da dove la cicogna decide di lasciare il proprio fardello. Pensiamo all’Inghilterra, una Federazione che ha tante possibilità economiche, eppure ha un solo giocatore tra i top. Noi siamo messi meglio…”. Quindi è soddisfatto di quanto sta facendo la Federazione Italiana? “La Federazione fa quello che può. In campo femminile stiamo facendo benissimo e, in fin dei conti, anche negli uomini abbiamo buonissimi giocatori. Si pensi a Seppi e a quello che ha fatto a Roma. Certo non abbiamo il campione con la “C” maiuscola ma, come detto, quello dipende anche dalla fortuna”.