Un vero e proprio evento di livello
culturale oltre che religioso, quello che si è svolto questo pomeriggio a
Palazzo dei Bruzi.
Concomitante con la ricorrenza della Festa
della Repubblica, in un salone di rappresentanza più solenne che mai (con tanto
di taglio del nastro all’ingresso principale), è stato presentato il catalogo
“San Francesco di Paola nel 50° della Proclamazione a Patrono della Calabria,
1962-2012” ,
curato da Roberto Bilotti e Giancarlo Gualtieri.
La speciale pubblicazione raccoglie lo
straordinario patrimonio storico e artistico, relativo al Santo di Paola, che
si trova esposto al primo piano del Comune e che appartiene alla famiglia
Bilotti, già riconosciuta benefattrice per la donazione alla città delle opere
del Museo all’aperto.
Preziosissime tele post rinascimentali, ma
anche le reliquie di Francesco, oggetti di inizio Novecento e persino le
etichette di una nota birra tedesca: sono tutti visibili in una variegata e
particolare collettiva che, da oggi, è documentata nel testo edito
dall’Amministrazione.
“A cinquant’anni dal solenne riconoscimento
pontificio – scrive fra l’altro nella prefazione il sindaco Mario Occhiuto –
nel solco del nostro impegno per la valorizzazione della storia e della memoria
del territorio cosentino, proponiamo ai cittadini una mostra antologica sulla
figura di San Francesco di Paola, affinché il ricordo della sua forte e
calorosa umanità, segno della sua calabresità, sia stimolo alla costruzione di
una civiltà più equa e solidale”.
Concetti, questi, ripresi dal vivo dal
Sindaco in questo caldo sabato di giugno, facendo gli onori di casa ai numerosi
ospiti intervenuti: “Intendiamo ricordare l’attività del Santo – ha affermato
Occhiuto – attraverso un percorso artistico che va dal ‘600 e arriva fino a
Mimmo Rotella”.
Alla presenza di autorità civili, religiose
e militari, il vescovo monsignor Salvatore Nunnari ha poi sottolineato il
diffuso affetto nutrito nei confronti del Santo, e adesso testimoniato da una
collezione così particolare che abbraccia diversi secoli. “Credo che Cosenza debba
essere grata alla famiglia Bilotti – ha dichiarato monsignor Nunnari
sottolineando pure come il mandato del sindaco Occhiuto sia nato sotto il segno
francescano – Perché la contemplazione è il momento profondo dello spirito”.
Roberto Bilotti ha preso la parola per
esporre nello specifico i dettagli dei “pezzi” esposti, ribadendo che si tratta
di “una occasione per riappropriarci della nostra storia” e che essa comprende
una serie di ritratti di personaggi del governo con cui il Santo non solo
interloquiva, ma si faceva sentire in maniera energica. Enzo Bilotti si è
invece soffermato su un excursus della vita di Francesco e sugli aneddoti
relativi alle villeggiature nella sua villa di Sangineto insieme al maestro
Rotella che, durante quelle estati, dipinse San Francesco alla maniera della
pop art.
Ancora, è seguito l’intervento di padre
Rocco Benvenuto che, riguardo al 2 giugno festa nazionale della Repubblica, ha
posto in evidenza certi caratteri coincidenti con il nucleo della mostra: “Nel
suo piccolo – ha detto padre Rocco – Francesco non è stato soltanto l’eremita
della grotta, ma colui che ha fatto sì che tantissime divisioni del tempo
venissero superate”.
Ha posto infine l’accento sui valori
“popolani” testimoniati dal Santo, il professore Luigi Maria Lombardi Satriani,
perché “Francesco riceve la devozione di
tutti gli strati sociali ma il rapporto con le persone più disagiate si basa
sull’identificazione con l’uomo umile. Emblematica – ha aggiunto l’antropologo –
è la tradizione di municipalità che gli rende omaggio. I suoi valori, in
quest’epoca dominata da vacuità di vita, avrebbero molto da dire”.
La manifestazione si è conclusa con la consegna da parte di padre Rocco
Benvenuto della ristampa anastatica del breve Pontificio al sindaco Mario
Occhiuto, con le firme degli ospiti sul libro d’onore di Palazzo di Città e con
la visita alla mostra.
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