Nella giornata di ieri i carabinieri della Stazione
Pellaro hanno tratto in arresto 4 persone: Federico Antonio, 36 anni, Corsaro
Natale, 25 anni, Casile Antonio, 44 anni, e Barreca Bruno, 34 anni, con
l’accusa di danneggiamento aggravato e realizzazione di discarica abusiva.
Durante un controllo del territorio i carabinieri
hanno notato nei pressi della foce del Torrente Fiumarella un’autobotte
parzialmente occultata all’interno di un canneto. I militari hanno voluto
verificare meglio la situazione che appariva insolita ed hanno immediatamente
notato che poco distante vi era un’enorme pozzanghera di liquami. Appena giunti
in prossimita’ del mezzo i carabinieri hanno bloccato quattro persone. Dalla
cisterna infatti fuoriusciva un tubo occultato tra la vegetazione attraverso
cui i liquami venivano fatti scorrere nel torrente a pochi passi dalla foce ma
anche a pochi metri dalle abitazioni.
Casile e Barreca, entrambe pregiudicati, sono
dipendenti di “Acque Reggine” società partecipata del Comune di Reggio
Calabria, incaricata della gestione delle acque, condotte di acqua potabile e
impianti fognari. Ben diverso ovviamente sarebbe dovuto essere il metodo di
smaltimento previsto: gli operai avrebbero dovuto trasportare e conferire i
liquami presso il depuratore di Gallico. Occorre accertare se la condotta dei
quattro (gli altri due soggetti sono autisti del mezzo) sia un’iniziativa degli
stessi o vi siano alla base dinamiche piu’ complesse.
Nel torrente sono stati sversati 6.000 litri di
liquami. Altri 6.000 sono rimasti all’interno della cisterna grazie
all’intervento dei militari. I quattro sono stai tratti in arresto con l’accusa
di danneggiamento aggravato e realizzazione di discarica abusiva di rifiuti
speciali. Sotto controllo dei carabinieri il mezzo è stato utilizzato per
riaspirare tutto il materiale e versarlo come previsto presso il depuratore.
Successivamente il mezzo è stato posto sotto sequestro.
I quattro sono stati condotti presso la Casa
Circondariale di Reggio Calabria.
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