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giovedì 22 dicembre 2011

'NDRANGHETA:BUFERA SU REGGIO, ARRESTATO CONSIGLIERE COMUNE PD E FLI CHIEDONO SCIOGLIMENTO CONSIGLIO.SINDACO: PREVARICAZIONE

 (di Clemente Angotti) (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 21 DIC - E' di nuovo bufera intorno ai rapporti tra 'ndrangheta e politica nei palazzi del potere di Reggio Calabria. L'ultimo caso eccellente e' quello di Giuseppe Plutino, consigliere comunale del Pdl arrestato dalla squadra mobile nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Dda reggina contro la cosca Caridi della 'ndrangheta. Plutino, in carica da tre legislature e che in passato ha anche ricoperto la carica di assessore comunale, e' accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Assieme a lui sono stati arrestati Domenico Condemi, di 35 anni; Filippo Condemi (37); Rosario Calderazzo (41); Vincenzo Rotta (58) e un vigile del fuoco Vincenzo Lombardo (38) in servizio nel Comando provinciale della citta'. Per Leo Caridi, 50 anni, considerato l'attuale reggente della cosca a seguito dell'arresto dei fratelli Antonino, Santo e Bruno e' stato disposto il fermo. La cosca Caridi aveva il controllo delle attivita' estorsive a commercianti in alcuni quartieri della citta' e per ottenere i propri scopi non esitava ad attuare danneggiamenti. A garantire la copertura politica ci pensava Plutino che veniva gratificato con i consensi elettorali. Secondo quanto emerso, il consigliere comunale, in passato esponente dell'Udc e poi spostatosi nel Pdl, avrebbe fornito alla cosca un ''concreto, specifico, consapevole e volontario contributo come referente politico''. E per questo su Plutino erano piovute preferenze elettorali sia dagli affiliati, sia da parte di terzi, ma raccolte dagli esponenti della cosca nel corso delle varie consultazioni elettorali, con particolare riferimento alle comunali del maggio 2011 ''anche mediante sistemi di alterazione della libera competizione elettorale''. Tra i favori che Plutino,nella sua qualita' di rappresentante istituzionale, avrebbe assicurato alla consorteria Caridi, anche il tentativo, assieme a Domenico Condemi, di costringere il consigliere regionale Giovanni Nucera ad assumere in qualita' di collaboratore temporaneo delle struttura del gruppo Pdl alla Regione Calabria, Maria Cuzzola, nipote di Eugenio Borghetto. Dinanzi al suo rifiuto Nucera aveva avuto la sgradita sorpresa di trovare una tanica con liquido infiammabile sul cofano della propria autovettura. ''Nell'inchiesta - ha confermato il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone - c'e' la prova dell'atto intimidatorio in danno del consigliere regionale Nucera ma c'e' anche la prova di un sostegno elettorale da parte della cosca al consigliere Plutino in occasione delle ultime elezioni amministrative''. E dopo gli ultimi sviluppi c'e', adesso, chi chiede che delle vicende che stanno accadendo a Reggio Calabria si occupi il Viminale. ''Mi chiedo e chiedero' oggi al Ministro dell'Interno - afferma la parlamentare Doris Lo Moro del Pd - cos'altro deve succedere perche' si proceda ad una seria verifica di quanto succede a Reggio Calabria''. Netta anche la posizione di Angela Napoli, di Fli. ''Credo - dice - che l'arresto di oggi non possa piu' esimere il ministro dell'Interno dall'avviare adeguate procedure per lo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria per infiltrazione mafiosa''. Alle deputate del Pd e di Fli ha replicato il sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena. Dopo avere espresso ''massima fiducia'' nella magistratura ed auspicato che Plutino ''possa chiarire la sua posizione'', Arena ha sostenuto che ''i continui sforzi per condizionare l'operato delle istituzioni da parte degli onorevoli Napoli e Lo Moro evidenziano un tentativo di prevaricazione delle regole e dei ruoli e un senso della Stato parolaio e strumentale''.

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