FALLITA FARMACIA: PM CHIEDE 6,8 ANNI PER ALBERTO SARRA SOTTOSEGRETARIO REGIONALE CALABRIA IMPUTATO COME SOCIO DI FATTO (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 20 DIC - Sei anni ed otto mesi di reclusione: questa la richiesta di condanna avanzata dal pm di Reggio Calabria Federico Perrone Capano nei confronti del sottosegretario della Regione Calabria Alberto Sarra, accusato di bancarotta fraudolenta pluriaggravata. L'accusa contestata davanti al gup si riferisce al fallimento dichiarato nel 2006 della ''Farmacia centrale'', farmacia storica di Reggio Calabria situata su Corso Garibaldi, di cui Sarra, secondo l'accusa, era socio di fatto. Il pm ha chiesto poi la condanna a tre anni di reclusione per l'altra imputata, Antonina Maria Rosa Marrari, socia nella farmacia. Secondo l'accusa, Sarra, Marrari e Francesco Serrao (che nel frattempo ha patteggiato) avrebbero occultato un milione e mezzo di euro parte dei quali ottenuti dalla ''Farmacia centrale'' quale finanziamento da Federfarma e poi trasferiti alla societa' Sarfarm di cui Sarra era socio unico ed amministratore.
COMUNI: REGGIO; SCOPELLITI IN PROCURA PER ESSERE INTERROGATO PM IPOTIZZANO FALSO IN ATTO PUBBLICO (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 20 DIC - Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e' giunto negli uffici della Procura della Repubblica di Reggio Calabria per essere interrogato dal procuratore Giuseppe Pignatone. Oltre a Pignatone, secondo quanto si e' appreso, sono presenti i pm Sara Ombra, Ottavio Sferlazza e Francesco Tripodi. Scopelliti e' giunto insieme all'avvocato Aldo Labate, dello studio del prof.Nico D'Ascola. Scopelliti, in qualita' di ex sindaco di Reggio, ha ricevuto nei mesi scorsi un invito a comparire nell'ambito delle indagini sul cosiddetto ''caso Fallara'' nel quale si ipotizza a suo carico il reato di falso in atto pubblico. L'inchiesta e' stata avviata in seguito alle denunce di esponenti del Pd reggino su indebite competenze erogate alla dirigente dell'Ufficio finanze del Comune, Orsola Fallara. Quest'ultima, indagata dalla Procura per abuso d'ufficio per una somma di 750 mila euro, si e' suicidata nel dicembre del 2010. L'inchiesta si e' poi estesa e la Procura ha disposto una serie di accertamenti tecnici sui conti del Comune dai quali sarebbero emerse una serie di irregolarita' nei bilanci dell'ente dal 2008 al 2010. Scopelliti doveva essere interrogato il 17 novembre scorso ma l'appuntamento con i magistrati salto' per impegni istituzionali del Governatore.
CARCERI: DA ARGHILLA' A REVERE, 38 ISTITUTI 'FANTASMA' IN ITALIA STRUTTURE ULTIMATE E MAI APERTE, OGGI SONO INUTILIZZATE O ABBANDONATE Roma, 20 dic. (Adnkronos) - Istituti nuovi e mai aperti. Strutture che non hanno mai ospitato un detenuto e raccolgono l'aria con le sbarre di ferro alle finestre. Sono le 'carceri fantasma', disseminate lungo tutto lo Stivale: 38 in tutto, secondo i dati dell'associazione 'Antigone', gli istituti penitenziari che, negli ultimi venti anni e piu', sono stati costruiti, spesso ultimati, a volte anche arredati e vigilati e inutilizzati, sottoutilizzati o in totale stato d'abbandono. Se ne fa un gran parlare anche in questi giorni, quando il sovraffollamento carcerario riporta sotto i riflettori la necessita' di interventi per garantire la dignita' della detenzione. L'elenco e' lungo. Si va da Nord a Sud, con situazioni e storie diverse. Ad Arghilla' (Reggio Calabria), il carcere e' inutilizzato. Mancano solo la strada d'accesso, le fogne e l'allacciamento idrico ma per il resto e' ultimato e dotato di accorgimenti tecnici d'avanguardia. Ancora piu' particolare la situazione di Bovino (Foggia), con una struttura da 120 posti, gia' pronta, chiusa da sempre. Ad Accadia (Foggia), il penitenziario consegnato nel 1993, e' ora di proprieta' del Comune e mai utilizzato. Ad Agrigento, sei sole detenute occupano i 100 posti della sezione femminile. Ad Altamura (Bari) si aspetta ancora l'inaugurazione di una delle tre sezioni dell'istituto. Anche a Gela (Caltanissetta) esiste un penitenziario enorme, nuovissimo e mai aperto. Mentre a Gorizia risulta inagibile un intero piano dell'istituto carcerario. Il carcere di Irsina (Matera), e' costato 3,5 miliardi di lire negli anni '80, ha funzionato soltanto un anno ed oggi e' un deposito del Comune.
BOTTI: SEQUESTRATE TRE TONNELLATE IN CALABRIA, TRE DENUNCE (ANSA) - ROSSANO (COSENZA), 20 DIC - Tre tonnellate di botti sono stati sequestrati dai carabinieri della Compagnia di Rossano che hanno denunciato tre persone C.D.P, di 45 anni, A. G. (47) e F.G. (75). Gli artifici pirotecnici erano stipati in un magazzino al piano terra di un condominio. I tre sono stati denunciati per detenzione illegale di esplosivi, fuochi e giocattoli pirotecnici. Il materiale appartenente alle categorie piu' pericolose era custodito e ammassato nel magazzino. Una tonnellata era solo polvere nera che se, fosse esplosa, avrebbe distrutto l'intera palazzina.
FRODI: FATTURE PER OPERAZIONI INESISTENTI, SEQUESTRATI BENI (ANSA) - CROTONE, 20 DIC - Beni per 350 mila euro sono stati sequestrati a Crotone dalla guardia di finanza ai coniugi M.M., di 38 anni, e C.G., di 36, titolari di due ditte individuali per la coltivazione di semi e colture protette. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Crotone, Francesco Carluccio, hanno accertato la produzione fittizia di documentazione fiscale e contabile allo scopo di indurre la Regione Calabria ad erogare un contributo legato al miglioramento delle strutture di produzione, trasformazione e vendita dei prodotti agricoli, finanziato dal Feoga. attraverso il Programma operativo regionale Calabria 2000 - 2006. Dalle indagini e' emerso che alcuni imprenditori, attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 700 mila euro, un aumento ingiustificato dei costi da rendicontare alla Regione. In particolare era stata dichiarata la costruzione di serre mai completate con la sola presenza di uno scheletro esterno senza alcuna copertura laterale e senza coltura nel terreno. Le opere finanziate, inoltre, sono state in buona parte realizzate tra il 1999 ed il 2006 prima ancora, cioe', che il progetto fosse presentato, e quasi del tutto completate molto prima che lo stesso progetto venisse alla fine approvato e finanziato. I finanzieri hanno segnalato all'attenzione della Corte dei conti la condotta di un funzionario regionale incaricato dell'accertamento di esecuzione lavori che aveva attestato piena corrispondenza delle opere realizzate con il progetto finanziato. Per il recuperare delle somme indebitamente riscosse e' stato autorizzato il sequestro per equivalente di saldi attivi dei conti correnti intestati agli indagati e di alcuni immobili ad essi riconducibili a Crotone.
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