E' più che giusta la protesta e la mobilitazione generali contro la manovra del governo. Una manovra iniqua ed estremamente squilibrata. Per questo anche il gruppo del Partito Democratico in Consiglio provinciale aderirà allo sciopero indetto in tutto il Paese dal sindaco Cgil per il 6 settembre. E' difficile immaginare un futuro migliore per l'Italia se non interverranno radicali cambiamenti nelle decisioni del Governo, investendo innanzitutto - come reclama giustamente la Cgil – su istruzione ed occupazione dei giovani.
Non c'è altra risposta, dunque, verso un provvedimento fortemente depressivo che non sarà in grado di dare le soluzioni di cui il Paese ha bisogno. C'è invece la necessità di una risposta ferma e decisa, davanti alle decisioni che colpiscono per larga parte pensionati e personale dipendente, lasciando inalterati privilegi e benefici per le classi più agiate, e rinviando sine die le riforme che dovranno necessariamente ridisegnare e rendere meno oneroso l'ordinamento istituzionale italiano. La realtà di questi giorni, sono invece incertezza e confusione, avanzamenti e repentini ritorni indietro. Con scelte sbagliate che impoveriscono ulteriormente i lavoratori ed i pensionati, che non fanno pagare di più a chi ha di più, che affossano il Mezzogiorno, con tagli indiscriminati ed unidirezionali, di servizi, sanità e assistenza. Adesso, l'ultima "perla", quella della deroga all'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, con la possibilità di licenziare in base a semplici intese aziendali. Un colpo mortale e definitivo ai diritti sacrosanti del lavoro conquistati attraverso decenni di battaglie sindacali. Infine, nessuna prospettiva di crescita, che determinerà pesanti tagli all'occupazione e nessuna possibilità di sviluppo per il Paese.
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