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mercoledì 7 settembre 2011

ADICO: le news

Il Governo pone la fiducia alla manovra. Aumenta l’iva, contributo di solidarietà, pensioni

7 settembre 2011
Aumento dell’Iva di un punto, contributo di solidarietà del 3 per cento per i patrimoni sopra i 300mila euro, adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014 e inserimento nella Costituzione della cosiddetta “regola aurea” del pareggio di bilancio e dell’abolizione delle Province col conseguente passaggio di competenze alle Regioni. Queste le principali modifiche al testo della manovra stabilite dalla maggioranza nel corso del vertice di questo pomeriggio a Palazzo Grazioli. Modifiche assolutamente blindate visto che oggi in Senato il governo metterà la fiducia, come ufficializzato dal Consiglio dei ministri riunitosi ieri pomeriggio in seduta straordinaria. Una decisione, quella di blindare il testo a Palazzo Madama, che il Cdm ha ritenuto necessaria “per conseguire una celere conversione del decreto-legge, come impone la gravità del contesto internazionale di crisi finanziaria”, come si legge nella nota di Palazzo Chigi apparsa sul sito del governo.
Si tratta della 49esima fiducia in tre anni – fa sapere il presidente dell’Adico, Carlo Garofolini – di un governo in evidente stato confusionale, sordo di fronte al paese e sempre più condizionato dagli umori dei mercati. Una manovra sbagliata, che produce effetti depressivi e non è in grado di raggiungere gli obiettivi di sviluppo e di crescita. 


Asili nido e materne: sulle famiglie il costo mensile è in media di 317 euro

6 settembre 2011
Mandare il proprio figlio all’asilo nido o alla Materna costa non poco a mamme e papà: la frequenza della scuola per l’infanzia pesa mediamente sulle tasche dei genitori italiani 317 euro mensili (3.170 euro l’anno), incidendo per il 9,9% sul reddito netto familiare. In particolare per la frequenza di un asilo nido comunale si spendono in media 246 euro mensili, che equivalgono al 7,7% del reddito familiare, mentre per le mense scolastiche nelle scuole materne ed elementari la retta mensile è mediamente di 70 euro, equivalenti al 2,2% del reddito disponibile. È quanto emerge da un’indagine sui costi della scuola per l’infanzia per l’anno scolastico 2010-2011, nelle 21 città Capoluogo di Regione, elaborata dal Servizio Politiche Territoriali della Uil. Ovviamente i costi variano sensibilmente da città a città, anche in relazione ai servizi offerti.
Dai dati elaborati spicca la città di Bolzano dove frequentare la scuola dell’infanzia pesa, mensilmente e in media, per il 14,9% sul reddito familiare (480 euro mensili); a Aosta il 13,2% (424 euro mensili); a Firenze il 13% (419 euro mensili); a Torino il 12,9% (416 euro mensili); a Potenza il 12,7% (409 euro mensili). Più fortunati, si fa per dire, a Catanzaro dove le spese per la scuola d’infanzia incidono mensilmente sul budget familiare, in media, per il 4,3% (138 euro); a Napoli per il 4,7% (150 euro); a Roma per il 6,2% (199 euro); a Cagliari per il 7% (224 euro); a Bari per il 7,1% (227 euro). E la situazione non sembra destinata a migliorare il prossimo anno.
Da una prima proiezione, per il 2011-2012 emergono, infatti, nuovi aumenti. Su un campione di 10 capoluoghi sono 4 le città – Torino, Genova, Bologna, Ancona – che hanno aumentato le rette; 5 città – Milano, Bolzano, Trento, Trieste, e Firenze – hanno mantenuto le stesse rette; mentre una città, Perugia, pur avendo diminuito del 7,7% la retta del nido (da 271 euro dello scorso anno ai 250 euro di quest’anno), ha aumentato del 15% la retta della mensa scolastica (da 40 a 50 euro).
In particolare, a Torino il sistema della scuola dell’infanzia fa registrare un aumento per il prossimo anno scolastico, in media, del 4,1% (retta asili 324 euro mensili e mensa 109 euro mensili); a Genova del 17,4% (retta asili 246 euro e mensa 70 euro mensili); a Bologna del 15,4% (retta asili 258 euro mensili e mensa 110 euro mensili); ad Ancona del 3,2% (retta asili 297 euro mensili e mensa 94 euro mensili). Infine, una curiosità: navigando nei siti istituzionali dei Comuni di scopre che da quest’anno Genova ha messo a disposizione dei cittadini, la simulazione del calcolo per le rette della scuola dell’infanzia. «C’è bisogno – conclude il segretario confederale Guglielmo Loy – di un forte contenimento delle rette e delle tariffe locali in generale, e ciò si può e si deve fare razionalizzando la spesa pubblica a partire dai costi della politica».

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