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venerdì 9 settembre 2011

Adiconsum: basta con le sibille cumane che aggravano la crisi dei Paesi, annunciando svanture economiche che poi si rivelano false

La situazione italiana è drammaticamente sotto gli occhi di tutti, dichiara Pietro Giordano Segretario Generale di Adiconsum.

Una crisi economica e politica da cui, ormai da mesi, il Paese non riesce ad uscire.

Lo sanno i politici e i cittadini italiani e lo sanno le istituzioni che stanno chiedendo continuamente all'Italia di rispettare gli impegni presi.

Ma come si permettono le agenzie di rating americane, Moody's, Standard's & Poors e Fitch, continua Giordano, di dichiarare che il Pil italiano diminuirà e che loro stanno studiando la situazione.

Sono anni che non ne azzeccano una: Argentina, default bancari, Subprime, Lehman e solo per dire gli errori più madornali che hanno fatto, per non parlare dei loro enormi conflitti di interesse.

Le agenzie di rating con il loro comportamento ormai compromettono i bilanci di interi Stati. Come non ricordare l'ultimo sul declassamento del debito francese: tutto inventato.

Lo stato di salute dell'Italia, come di qualsiasi altro Paese, dipende da molti fattori non solo economici e tanto meno solo finanziari ma le agenzie americane, che operano in sostanziale regime di monopolio, con il loro operato rendono instabili il mercato, alimentano la speculazione e rendono più o meno oneroso il finanziamento dei debitori, il prezzo titoli,la valorizzazione di mercato degli investimenti.

E' sufficiente ricordare il procedimento in corso a Trani contro le agenzie e la risoluzione di condanna della Commissione Finanze della Camera che nel luglio 2011 ha approvato una risoluzione di condanna verso le agenzie in quando "incapaci di valutare con il dovuto anticipo alcune patologie registratesi con riferimento ai mutui sub prime" e per la presenza di "conflitti di interesse" e per operare in "sostanziale oligopolio".

In questo contesto, la Banca Centrale Europea deve, quindi, accelerare la ricerca di metodologie di valutazione che possano sostituire le agenzie di rating. Intanto, le agenzie devono rispettare le regole che l'Europa indica e che invece secondo la Consob non rispettano.

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