Milano, 31 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Paradosso nell'Italia del diabete: un malato su 3 (oltre 1 milione su un totale di almeno 3 milioni di connazionali col sangue dolce) vive al Sud, la patria della dieta mediterranea, 'traviata' negli anni da stili di vita sempre piu' a rischio. E cosi', se il diabete colpisce il 5% della popolazione del Belpaese, le regioni del Nord mostrano dati inferiori alla media nazionale, mentre quelle meridionali schizzano ai vertici della classifica. In Sicilia e' diabetico il 5,4% dei cittadini, in Puglia e Campania il 5,5%, in Calabria il 6,5%, in Basilicata il 6,8% e in Molise il 7,2%. Con un record per la provincia calabrese di Cosenza: 8 residenti malati su 100. A disegnare la mappa del diabete lungo lo Stivale - in un incontro oggi a Milano - sono gli esperti dell'Amd (Associazione medici diabetologi) che proprio in provincia di Cosenza, a Rossano Calabro, si riuniranno dal 25 al 28 maggio per il loro 18esimo Congresso nazionale. Il problema e' che mentre nel tempo gli italiani del Nord hanno relegato il panetto di burro in un angolo del frigorifero, convertendosi all'olio d'oliva e agli ingredienti piu' sani della dispensa 'tricolore', "spesso al Sud la dieta mediterranea e' ormai un ricordo storico", riflette Carlo Bruno Giorda, presidente della Fondazione Amd e presidente eletto dell'Associazione. "Gli italiani del Sud sono passati molto piu' in fretta a stili alimentari scorretti, ma anche alla vita sedentarieta'", aggiunge lo specialista. A questo si sommano "l'inurbazione e il fatto che sono praticamente scomparsi i lavori di un tempo, che garantivano un forte dispendio energetico". Risultato: "Un gradiente Sud-Nord in effetti paradossale - sottolinea Giorda - specie se si pensa che, 20 anni fa, la stessa analisi sulla diffusione delle malattie cardiovascolari avrebbe mostrato un andamento opposto". Piu' malati al Nord, meno al Sud. E' proprio per questa nuova geografia del diabete che l'Amd, l'organizzazione alla quale fa capo la rete italiana degli oltre 650 servizi di diabetologia, ha deciso di riunirsi in Calabria. "Quando due anni fa abbiamo deciso di tenere il nostro convegno nazionale in provincia di Cosenza - spiega Sandro Gentile, presidente dell'associazione - lo abbiamo fatto per trasmettere un segnale importante al mondo scientifico e alle Istituzioni nazionali e regionali". E "bisogna riconoscere che il ministero, i politici nazionali in modo assolutamente trasversale e anche molti Governi regionali hanno capito che il diabete e' oggi un'emergenza da affrontare, subito. Numerose iniziative sono state intraprese e stanno dando i primi frutti". Una di queste e' il programma 'Prevenzione diabete e obesita'', promosso dall'Amd in collaborazione con la Provincia di Cosenza. "Iniziato nel 2010, si concludera' a maggio 2012 e ha raccolto immediatamente l'entusiastica adesione del presidente e di tutta l'amministrazione provinciale di Cosenza", dice Giuseppe Armentano, consigliere nazionale Amd e membro del Comitato organizzatore del Congresso 2011. "Si tratta di un progetto pilota realizzato nella nostra provincia proprio per affrontare con le armi della prevenzione, attraverso l'educazione alla corretta alimentazione, il primato negativo che segna i nostri concittadini". Finora il progetto "ha coinvolto circa 350 mila dei 750 mila abitanti della provincia, interessando 31 scuole superiori, 50 farmacie dei 5 Comuni piu' importanti dell'area, gli ambulatori di 50 medici di medicina generale e quelli di diabetologia", elenca Armentano. L'obiettivo e' "operare entro l'anno prossimo un intervento a tappeto sulla popolazione, il primo di tale portata in Italia". Diverse le attivita' previste: la distribuzione di materiale informativo alla popolazione, lezioni con diabetologi e nutrizionisti nelle scuole, programmi specifici di formazione per i medici di medicina generale, questionari di autovalutazione nelle farmacie e una campagna informativa sui mezzi di comunicazione locali. Il tutto accompagnato dal sito Internet www.provincia.cs.it/diabeteobesita. "Se avra' successo, come tutti noi auspichiamo, Amd si propone di estenderlo ad altre aree del Paese, in collaborazione con le autorita' regionali", conclude Gentile.
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