Catanzaro, 30 mar. (Adnkronos) - Una proposta ''scellerata''. Cosi' il presidente dell'Ance Calabria, Francesco Cava, definisce le dichiarazioni del Sottosegretario Castelli che in un'intervista sulla 'Padania' ha proposto l'esclusione delle aziende calabresi alla gara dell'Expo 2015 di Milano per ridurre il rischio di infiltrazioni mafiose. ''Non lo possiamo accettare come costruttori e come calabresi'', riprende Cava ricordando che ''Ance Calabria ha gia' iniziato un processo positivo escludendo le aziende che non rispettano il nostro codice etico''. Pero', sottolinea il presidente dei costruttori calabresi ''anche il governo deve attuare lo stesso impegno''. Cava si riferisce alla proposta delle 'white list', che ancora giace in Parlamento. ''La proposta era partita dopo L'Aquila ma, a distanza di due anni, si e' arenata'', dice il presidente di Ance Calabria. ''Il governo -prosegue - prima di attaccare gli operatori faccia bene il proprio lavoro''. Secondo Cava le Prefetture dovrebbero creare gli elenchi delle aziende sane, soprattutto per quanto riguarda i fornitori, periodicamente aggiornate.''E' la Prefettura a doversi assumere la responsabilita', la singola azienda non puo' fare indagini proprie per verificare se un fornitore e' colluso con la 'ndrangheta''. Questo meccanismo di controllo favorirebbe inoltre la certezza della qualita' dei materiali. L'altra proposta dell'Ance riguarda la qualificazione delle imprese private, oltre a quelle pubbliche, che ridurrebbe il riciclaggio di denaro nelle imprese edili. L'impresa dovrebbe ''dimostrare di avere una struttura tecnico organizzativa. Oggi basta semplicemente la dotazione finanziaria e l'iscrizione alla camera di commercio. Spesso le imprese di costruzione non hanno nemmeno un geometra. Noi chiediamo invece che l'impresa dimostri di avere tutte le figure professionali richieste. Anche questa proposta -conclude Cava- e' ferma in Parlamento da due anni''.
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