Riceviamo e pubblichiamo
"Mi piacciono le sfide. Certe, poi, che non credo così difficili da superare e vincere, alla fine si rivelano le più ardue. Impossibili, direi. Sono seduta ad un colloquio selettivo, per un’azienda . Non una semplice azienda privata ma partecipata pubblica che si occupa di promuovere occasioni che favoriscano l'inserimento nel mondo lavorativo dei giovani calabresi. Il mio selezionatore, un dipendente della stessa inizia a farmi un colloquio psico- attitudinale. Rispondo brillantemente a tutte le domande. Brillantemente non lo dico io, che possiedo uno spiccatissimo senso critico verso me stessa, ma lui. <<Era quello che volevamo sentirci dire…complimenti dottoressa!>> E’ la prima volta che sento un selezionatore fare apprezzamenti in sede di colloquio! <<ma lei è di Reggio?...ha un curriculum degno di nota…>>. Che vorrà dire tutto questo? E’per caso arrivato il momento della svolta? Finalmente potrò gridare: viva al merito?
Facile, troppo facile!
<<Mi dispiace dottoressa- irrompe il mio selezionatore a conclusione della sfilza di domande rivoltemi- lei ha troppi titoli e troppa esperienza per ricoprire la figura lavorativa che l’azienda cerca. Si renda conto che qui si è presentata gente con solo il diploma…si renda conto che verrà collocata in basso nella graduatoria…>> Che razza di discorso è??? Dormo o son desta? Rimango attonita, impietrita al tavolo del colloquio. A malapena mi esce un sibilo…<<ah, siii…>>.
Difatti! Risultato: più di 2centesima su 15 posti messi a disposizione, io, con un titolo di avvocato, un diploma di specializzazione, un master e parecchi altri eventi formativi alle spalle… ah, dimenticavo, per un posto a tempo determinato ( 6 mesi) per 500 euro mensili, come tirocinante presso le cancellerie del Tribunale di Reggio Calabria. Meglio di così?"
Lettera firmata( Reggio Calabria)
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