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mercoledì 30 marzo 2011

CALABRIA: NAPOLI (FLI), APPLICHIAMO GIA' IL CODICE ETICO

(ASCA) - Reggio Calabria, 30 mar - ''Nella mia qualita' di coordinatrice regionale di Futuro e Liberta' Calabria, nonche' di responsabile del Dipartimento ''Legalita''' del Partito, intendo comunicare che l'appello alla politica dell'Associazione ''Reggionontace'' ("Patto alla luce del sole", http://www.reggionontace.it/sito/ultime/patto-alla-luce-del-sole.html - ndr.), lanciato nei giorni scorsi, e' stato gia' accolto preventivamente da tutti i candidati del FLI in Calabria, i quali avranno l'obbligo di sottoscrivere, accanto alla candidatura, un nostro codice etico predisposto e dovranno rendere pubblica la propria adesione allo stesso''. Lo h dichiarato Angela Napoli, deputa e ccordinatrice di Fli Calabria. ''Il Fli Calabria non candidera', ad ogni tipo di elezione, donne o uomini nei cui confronti sia stato: emesso decreto che dispone il giudizio; emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione; emessa sentenza di condanna, ancorche' non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento, per un reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, o per un delitto per cui sia previsto l'arresto obbligatorio in flagranza, o per sfruttamento della prostituzione''. Ed ancora, ''il FLI Calabria non candidera', ad ogni tipo di elezione, donne o uomini nei cui confronti ricorra una delle seguenti condizioni: sia stata emessa sentenza di condanna, ancorche' non definitiva ovvero a seguito di patteggiamento, per delitti di corruzione nelle diverse forme previste dalla legge e di concussione; sia stata emessa la sentenza di condanna definitiva, anche a seguito di patteggiamento, per reati inerenti a fatti che presentino per modalita' di esecuzione o conseguenze, carattere di particolare gravita'; sia stata disposta l'applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorche' non definitive, previste dalla legge antimafia, ovvero siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della medesima normativa; sia stata emessa sentenza di condanna definitiva anche a seguito di patteggiamento, per il reato del 416 ter o per la c.d. Legge Lazzati''. ''Ove dovessero sopravvenire situazioni sopra elencate, gli eletti dovranno rassegnare le dimissioni dal loro incarico. Al di la' di qualsiasi codice etico, non posso, pero' - afferm Napoli - esimermi dal fare riferimento e condividere totalmente cio' che richiamava il giudice Paolo Borsellino: C'e' un equivoco di fondo. Si dice che il politico che ha avuto frequentazioni mafiose, se non viene giudicato colpevole dalla magistratura, e' un uomo onesto. No! La magistratura puo' fare solo accertamenti di carattere giudiziale. Le istituzioni hanno il dovere di estromettere gli uomini politici vicini alla mafia, per essere oneste e apparire tali''.

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