Lunedì 4 febbraio lavori di riparazione
della rete idrica su Corso Vittorio Emanuele
Inizieranno
lunedì 4 febbraio, a partire dalle ore 7,00, i lavori di riparazione della rete
idrica su Corso Vittorio Emanuele, all’altezza della scuola elementare.
A
darne notizia è il Settore Infrastrutture del Comune di Cosenza.
Sul
lato destro di Corso Vittorio Emanuele, in
direzione Portapiana e per un tratto di 50 metri, sarà istituito, fino
al termine dei lavori, il divieto di sosta con rimozione forzata.
In
caso di necessità, potrebbero essere necessari anche temporanei provvedimenti
di interruzione del traffico veicolare.
La Commissione cultura ospita Totonno
Chiappetta
“Non
avrei mai voluto fare l’attore, un’intenzione lontana dalle mie ambizioni, ma
mi interessava osservare la gente, soprattutto gli occhi della gente. Poi fui
tirato a viva forza in uno spettacolo perché uno degli attori della compagnia
ebbe un malore e da lì tutto ebbe inizio.”
Chi
parla è Totonno Chiappetta, attore (di cinema e teatro), cabarettista, poeta,
personaggio televisivo di successo, e tante altre cose ancora, tra le quali l’essere
il continuatore ufficiale dell’epopea di Jugale, uscito dalla penna del nonno Antonio
e parzialmente scampato al rogo al quale fu mandato dal regime durante la
guerra, grazie al padre Luigi che salvò metà del manoscritto originario,
scrivendo di suo pugno l’altra metà . A Totonno Chiappetta la Commissione
cultura ha voluto dedicare un omaggio-tributo, nell’ambito della rassegna
dedicata agli artisti cosentini.
Ad
invitarlo, la commissione all’unanimità
che ha fatto registrare – dato importante – anche la presenza del
Presidente del Consiglio comunale Luca Morrone che ha conferito uno spessore
ancora più istituzionale all’iniziativa dell’organismo consiliare.
L’audizione
di Chiappetta è partita con la consueta introduzione del Presidente della
commissione Claudio Nigro che ha sottolineato il ruolo del popolarissimo attore
come ambasciatore della cosentinità in Italia ed anche nel mondo e come
antesignano degli spettacoli nella casa circondariale di Cosenza.
Per
il consigliere relatore Mimmo Frammartino, “Totonno Chiappetta è il più
cosentino dei cosentini. Una cosentinità impressa nel dna e che porta in giro
nei teatri, nelle piazze, dappertutto.”
Per
Frammartino, però, c’è una soddisfazione in più: quella di aver puntato, tra i
primi, sull’estro e la comicità di Totonno Chiappetta per averlo voluto, da
assessore allo spettacolo (era l’87) in una delle primissime edizioni dell’Estate
in città, tenutasi nell’incantevole scenario naturale della Vecchia villa
comunale.
Ma
il segreto del successo di Totonno Chiappetta e la sua grande qualità di attore
sociale, come ama definirsi, si riannodano ad una questione genetica. E lo
ammette lo stesso attore, orgoglioso di appartenere ai due opposti della scala
sociale, padre intellettuale e giornalista, che masticava pane e cultura e che
vinceva tutti i concorsi, ma lo faceva soprattutto per aiutare gli altri partecipanti,
meno bravi di lui, e madre appartenente a una famiglia poverissima. Ma l’amore
trionfò sopra ogni cosa perché Luigi Chiappetta, padre di Totonno, vinse
l’ennesimo concorso per insegnare nelle scuole, scegliendo come sede il paesino
di Carolei. E fu lì, ai margini di un fiume, che incontrò una ragazzina priva
di scarpe. Fu coup de foudre e si
sposarono. Da quel matrimonio nacque , tra gli altri, Totonno.
Che
oggi si porta dietro i geni di quella commistione di sangue che gli fa
maneggiare con cura ogni forma di arte, ma che lo ha predisposto al contatto
con gli ultimi e con le persone in difficoltà. Non si spiegherebbe altrimenti il
successo di Totonno Chiappetta quando porta i suoi spettacoli nelle carceri,
dove cominciò nel 1987 e dove ha tenuto anche diversi laboratori teatrali molto
partecipati. Il suo prossimo progetto, che sta per vedere la luce, è un disco,
dal forte impatto emotivo, nel quale canta proprio insieme ai detenuti.
La
spiegazione la dà lo stesso Totonno in commissione, quando trova la chiave
giusta di lettura: “in mezzo a mio padre e a mia madre c’è tutto il mondo!”
Il
racconto di Chiappetta si alterna agli interventi dei componenti la
commissione.
Per
Maria Lucente “Totonno è uno dei pochi ospiti della commissione che non
dobbiamo presentare perché si conosce tutto il suo vissuto artistico.”
Tra
ruoli da protagonista e apparizioni in teatro (come attore quasi feticcio dei
lavori di Vincenzo Ziccarelli, da “La casa di pietra” a “Un caso di morte apparente”,
a “Cristina ‘a spedesa”) o anche al cinema (si ricordano “Angela come te” di
Anna Brasi, il tv movie girato interamente a Cosenza “Uomo contro uomo” di
Sergio Sollima, il regista del “Sandokan” televisivo, e ancora “Angeli a Sud”
di Massimo Scaglione), Totonno Chiappetta è molto noto anche per le sue
apparizioni televisive in trasmissioni cult dell’etere locale, come “Cataratta”
o “Lupi in carrozza” o del panorama nazionale, come “Macao”, portata al
successo nei primi anni novanta da Alba Parietti con la regia di Gianni
Boncompagni.
Ma
tra i successi di Chiappetta c’è anche, come ha ricordato in commissione
cultura la Vice Presidente Maria Lucente, il film del regista calabrese
Giuseppe Gagliardi “La vera leggenda di Tony Vilar” in cui Totonno ha avuto un
ruolo determinante, non solo come attore, ma anche come ispiratore di tutta la
pellicola, interpretata anche da Peppe Voltarelli.
Nei
credits ufficiali del film questi particolari non sono contenuti – colpevole
dimenticanza – ma Totonno Chiappetta ha in qualche modo suggerito tutta la
storia del film. Che narra quella, vera, di Antonio Ragusa ( cugino di Totonno
nella vita ), cantautore calabrese emigrato in Argentina in cerca di fortuna e,
con il nome d’arte di Tony Vilar, prima sorprendentemente baciato dal successo
grazie alla canzone “Cuando calienta el sol” e poi condannato al declino da un
episodio singolare (la rocambolesca caduta del parrucchino con il quale
nascondeva la calvizie davanti ad una folla di fans osannanti durante un
concerto nella città argentina di Rosario).
E
pensare che Totonno Chiappetta che nelle Americhe tentò la fortuna prima di far
ritorno nella sua Cosenza si adoperò in tutti i modi per far uscire dalla
depressione il cugino Tony Vilar, portandolo con sé a fare il cameriere nei
ristoranti americani, ma senza riuscirvi. Difficile il carattere di Ragusa che
gettò alle ortiche anche le residue speranze di riagguantare il successo dopo
la calorosa accoglienza tributata in Italia al film di Gagliardi.
Al
termine dell’audizione Totonno Chiappetta ringrazia e porta a casa la targa
ricordo della commissione cultura. “La vostra è una iniziativa eccellente –
dice ai componenti - che fa sentire vivo l’artista anche quando sembra che non
abbia più tanto da dire.”
E
nell’affermare queste cose sottolinea come “ci sono dei Paesi, come la Francia,
dove l’artista è considerato patrimonio dello Stato, tanto da essere pagato
anche quando resta inattivo.” E ricorda
del cantautore Joe Sentieri che incontrò una volta al mercato di via Sannio a
Roma. “Si era ridotto a fare il venditore ambulante e da lui acquistai un
cappotto usato e tre libri. Incredibile!”
Prima
di andar via, però, non può esimersi dal declamare una delle sue tante poesie. Ha
scelto “Festa di piazza” che evoca i profumi e i colori delle feste di paese,
ricordando da inguaribile romantico quale è, gli anni dell’infanzia e
dell’adolescenza.
Quegli
anni che non tornano più.
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