(AGI) - Roma, 30 gen. - "Il fenomeno delle irregolarita' e delle frodi desta allarme, anche in considerazione del fatto che, tra i sistemi utilizzati, e' frequente la mancata realizzazione delle attivita' finanziate, soprattutto nel settore dei contributi pubblici". Lo sottolinea la Corte dei Conti nella relazione annuale 2012 con la quale riferisce al Parlamento sui rapporti finanziari con l'Unione europea e l'utilizzazione dei Fondi comunitari. In tema di irregolarita' e di frodi a danno del bilancio comunitario, nell'anno 2011, si e' registrato "un rilevante incremento complessivo degli importi da recuperare (382,6 milioni, di cui il 94,4% ascrivibili ai Fondi strutturali e il 5,6% ai Fondi agricoli)".
"I programmi maggiormente interessati da irregolarita' e da frodi - spiega la Corte dei Conti - sono quelli regionali, le cui somme incidono per il 94,7% sugli importi complessivi. Fra di essi, il 92,9% riguarda le Regioni meridionali (Sicilia con 153,5 milioni di euro; Calabria con 91,5 milioni di euro; Puglia con 76,2 milioni di euro; Campania co 14,3 milioni di euro). Ma non sono esenti da tale fenomeno anche altre Regioni (Liguria con 9,8 milioni di euro; Lazio con 4,2 milioni di euro; Piemonte con 2,4 milioni di euro; altre Regioni con importi al di sotto del milione di euro)". Tale condotta, sottolinea la magistratura contabile, "oltre a essere strumentale all'illecita distrazione dei fondi concessi, danneggia le finalita' specifiche dei contributi, che attengono alla riqualificazione professionale dei lavoratori e allo sviluppo delle attivita' imprenditoriali, e vanifica l'obiettivo di incentivare la crescita nei settori e nelle aree interessate".
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