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sabato 2 febbraio 2013

'NDRANGHETA: DDA, CATTURA LATITANTE LONTANO DA PAESE ORIGINE INDICA DEBOLEZZA COSCHE

Reggio Calabria, 2 feb. (Adnkronos) - La cattura del latitante Domenico Leotta a Catanzaro, lontano dalla sua Rosarno, dimostra che ''probabilmente queste persone percepiscono che qualcosa sfugge al loro controllo. Di per se' e' gia' un elemento di debolezza''. Cosi' il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria Michele Prestipino ha commentato, questa mattina in questura a Reggio Calabria, l'arresto del latitante rosarnese sfuggito alla cattura nel maggio 2010 all'operazione 'All Inside'. Mentre il boss emergente Francesco Pesce, noto come 'Ciccio testuni' venne arrestato a Rosarno, dove la cosca esercita il suo potere, gli altri latitanti dello stesso gruppo criminale catturati in seguito sono stati trovati fuori dal proprio territorio d'origine. Una circostanza che lascia intuire i rapporti tra le diverse consorterie di 'ndrangheta della Calabria. ''Mi preme sottolineare -ha spiegato Prestipino- che siamo giunti a questo brillante risultato dopo due anni di attivita' investigativa portata avanti mediante indagini pure, attivita' tecniche di intercettazioni. Sia pure faticosamente. E' il quarto latitante della cosca Pesce che assicuriamo alla giustizia. Leotta e' imputato al processo 'All Inside' che e' in corso di dibattimento a Palmi, ora potra' assistere alle udienze in aula''. Il magistrato ha rilevato anche la singolare coincidenza che nell'imminenza dell'operazione 'All Inside' riuscirono a sottrarsi alla cattura i vertici della cosca, il boss emergente Francesco Pesce e i suoi piu' stretti collaboratori e parenti. Ora restano da catturare Marcello Pesce e Giuseppe Pesce.

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