(ANSA) - REGGIOCALABRIA, 2 FEB - ''Solo oggi ho potuto, finalmente, leggere le 83 pagine con cui il Gip di Reggio Calabria ha archiviato, su richiesta della Procura della Repubblica, l'accusa di corruzione. Voglio dirlo subito: dopo due anni di appassionate indagini, dalle quali, ovviamente, non poteva emergere nulla contro di me, ho letto un documento di archiviazione francamente inaccettabile e che, infatti, non accetto''. A sostenerlo, in una nota, e' Alberto Cisterna, ex procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia. Cisterna era stato indagato dalla Procura di Reggio Calabria in seguito ad alcune dichiarazioni del boss pentito della 'ndrangheta Antonino Lo Giudice. Nel dicembre scorso il gip, su richiesta della stessa Procura, ha disposto l'archiviazione. In seguito all'inchiesta, il Csm ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti di Cisterna che si e' concluso, nel maggio 2012, con il suo trasferimento dalla Dna al Tribunale di Tivoli con funzioni di giudice. ''Nel tempo intercorso tra la richiesta di archiviazione avanzata dalla pubblica accusa, di cui ho appreso dai giornali, e la decisione del gip - aggiunge Cisterna - ho ripetutamente chiesto di essere messo al corrente dei contenuti della richiesta di archiviazione per potermi difendere in modo che non restasse nemmeno un'ombra sul mio operato. Ma nessuno ha voluto farmi leggere le carte formalmente e ripetutamente richieste. Sulla situazione che si e' determinata, dopo due anni di riserbo scrupolosamente osservato, ho deciso di convocare una conferenza stampa per informare tutti i giornalisti che a vario titolo, negli ultimi due anni, si sono occupati del mio caso, delle iniziative che ho deciso di assumere''. La conferenza stampa si svolgera' lunedi' alle 15 a ReggioCalabria nel salone dei convegni dell'Associazione degli industriali. ''Solo oggi ho potuto, finalmente, leggere le 83 pagine con cui il Gip di Reggio Calabria ha archiviato, su richiesta della Procura della Repubblica, l'accusa di corruzione. Voglio dirlo subito: dopo due anni di appassionate indagini, dalle quali, ovviamente, non poteva emergere nulla contro di me, ho letto un documento di archiviazione francamente inaccettabile e che, infatti, non accetto''. A sostenerlo, in una nota, e' Alberto Cisterna, ex procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia. Cisterna era stato indagato dalla Procura di Reggio Calabria in seguito ad alcune dichiarazioni del boss pentito della 'ndrangheta Antonino Lo Giudice. Nel dicembre scorso il gip, su richiesta della stessa Procura, ha disposto l'archiviazione. In seguito all'inchiesta, il Csm ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti di Cisterna che si e' concluso, nel maggio 2012, con il suo trasferimento dalla Dna al Tribunale di Tivoli con funzioni di giudice. ''Nel tempo intercorso tra la richiesta di archiviazione avanzata dalla pubblica accusa, di cui ho appreso dai giornali, e la decisione del gip - aggiunge Cisterna - ho ripetutamente chiesto di essere messo al corrente dei contenuti della richiesta di archiviazione per potermi difendere in modo che non restasse nemmeno un'ombra sul mio operato. Ma nessuno ha voluto farmi leggere le carte formalmente e ripetutamente richieste. Sulla situazione che si e' determinata, dopo due anni di riserbo scrupolosamente osservato, ho deciso di convocare una conferenza stampa per informare tutti i giornalisti che a vario titolo, negli ultimi due anni, si sono occupati del mio caso, delle iniziative che ho deciso di assumere''. La conferenza stampa si svolgera' lunedi' alle 15 a ReggioCalabria nel salone dei convegni dell'Associazione degli industriali.
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