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giovedì 31 gennaio 2013

'NDRANGHETA: DIA REGGIO CALABRIA SEQUESTRA BENI PER 5 MLN EURO

(AGI) - Reggio Calabria, 31 gen. - Beni per cinque milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Reggio Calabria a seguito di una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dalla Procura Distrettuale, nei confronti di un soggetto appartenente ad una consorteria mafiosa che opera nel comprensorio di Seminara. Il valore del patrimonio sottoposto a sequestro comprende aziende nel settore olivicolo, numerosissimi appezzamenti di terreno e diversi fabbricati.  Il decreto di sequestro dei beni e' stato emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di Rocco Antonio Gioffre', nato nel 1936 a Seminara e deceduto nel gennaio 2011. Gioffre' risultava essere a capo dell'omonima consorteria mafiosa operante nel comprensorio di Seminara. Nel sequestro del patrimonio, al momento stimato in circa 5 milioni di euro, figurano in particolare: due ditte individuali operanti nel settore delle colture olivicole con sede in Seminara; circa 170.000 mq di terreno agricolo suddiviso in 34 appezzamenti, in Seminara, quasi tutti coltivati ad uliveti; 5 fabbricati siti in contrada Santa Venera di Seminara; un frantoio con linea completa automatizzata per la macina delle olive; aiuti pubblici al reddito degli agricoltori (c.d. "titoli") erogati dall'A.R.C.E.A per un valore complessivo di euro 58.253,581.
Gioffre' piu' volte nel tempo e' stato destinatario di misure di prevenzione personale. Gia' dal 1959 gli veniva irrogata dal Questore di Reggio Calabria la prima diffida a tenere una buona condotta, a cui ne seguiva subito un'altra nel 1962 mentre l'anno successivo il Tribunale di Reggio Calabria lo sottoponeva a 2 anni di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Monteroduni. E ancora, nel 1971 il Tribunale di Reggio Calabria gli applicava la sorveglianza speciale per la durata di due anni con obbligo di soggiorno nel comune di Lampedusa,isola di Linosa. Nel novembre 2010 il Tribunale reggino irrogava al Gioffre' una ennesima misura di sorveglianza speciale per la durata di 5 anni con l'obbligo di soggiorno che non veniva scontata essendo deceduto nel carcere di Messina dove stava espiando una pena di 7 anni di reclusione per associazione di stampo mafioso ed altro. La Sez. Mis. di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria evidenziava nel provvedimento infliggente l'ultima misura personale del 2010, che alla luce dei fatti emersi dalle due operazioni di polizia giudiziaria condotte entrambe dall'Arma dei Carabinieri, che Gioffre' fosse individuo socialmente pericoloso in quanto gravemente indiziato di essere a capo dell'omonimo gruppo mafioso. In una delle due operazioni il Gioffre' risultava essere l'organizzatore di una serie di attivita' volte a condizionare la competizione elettorale per l'elezione a sindaco del comune di Seminara al fine di trarne vantaggi economici per la cosca di appartenenza. Inoltre Gioffre' partecipava - in qualita' di mediatore tra i gruppi contrapposti della faida di San Luca, quello dei Pelle-Vottari e quello dei Nirta-Strangio - al summit di 'ndrangheta tenutosi il 13 settembre 2007 a Polsi, come referente di Seminara. Le condanne inflitte sono state successivamente confermate nell'aprile dello scorso anno in sede di giudizio d'Appello. Nell' altra operazione, le indagini, coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, avevano altresi' aperto uno squarcio sulla faida di Seminara. Il Gioffre' a seguito del tentato omicidio di un appartenente alla propria cosca convocava una riunione dei suoi sodali per pianificare una violenta reazione nei confronti della cosca rivale. Dalle indagini patrimoniali, delegate dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria, sulla scorta di laboriosi accertamenti sviluppati dal Centro Operativo D.I.A. di Reggio Calabria e' stata accertata l'esistenza in capo al Gioffre' ed ai suoi familiari e conviventi di una sproporzione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio posseduto.

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