INASCOLTATO L’SOS DI PROFUGHI ALLA DERIVA. NON
VENGONO SOCCORSI
Strasburgo, 16 agosto – Violazione dei diritti umani nel Mediterraneo: dai respingimenti
italo-libici all'omissione di soccorso. Un film denuncia sui
respingimenti e sul trattato Italia-Libia. L'incontro con i profughi che
durante il conflitto con la Libia non furono soccorsi pur avendo inviato un
SOS.
Troppi morti nel Mediterraneo:
donne, bambini e povera gente che lascia la miseria e la violenza del proprio
paese e rischia la vita per inseguire un sogno di libertà. Lo scorso anno
furono 1500 le vittime accertate, cioè quelle di cui siamo a conoscenza grazie
a qualche superstite dei naufragi. Ma chissà quanti altri morti. Purtroppo, i respingimenti
non rispettano le leggi sul dovere di accoglienza dei profughi.
Nel mese di marzo 2011 un barcone
alla deriva con 72 profughi dalla Libia, localizzato da mezzi militari che
perlustravano quel tratto di Mediterraneo, non fu soccorso. Morirono in 63, ne
sopravvissero solo 9. La denuncia del Consiglio d’Europa non intende
individuare i colpevoli ma fare in modo che tali tragedie non accadano più.
Ecco perché, grazie alla
collaborazione e alla comprensione della Biennale, il problema sarà dibattuto nel
corso della Mostra del Cinema per sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso
l’attenzione di giornalisti, registi, attori e tutta la gente dello spettacolo
presenti al Lido nel pomeriggio di venerdì 31 agosto.
Alle 15, nella grande sala delle Conferenze stampa, al
secondo piano del Palazzo del Casinò (sala
Perla 2), verrà proiettato il film denuncia “Mare chiuso”, di Andrea Segre e Stefano Liberti, che racconta come
sono stati condotti i respingimenti attuati in accordo con la Libia di
Gheddafi, per i quali l'Italia è stata condannata dalla Corte di Strasburgo nel
febbraio 2012.
Seguirà un dibattito cui interverranno – oltre che il
Presidente della Biennale Baratta, il Sindaco di Venezia Orsoni, la vice
Segretaria Generale del Consiglio d’Europa Maud de Boer, parlamentari italiani
ed europei, tra cui il Sen. Giacomo Santini, Presidente della Commissione
emigrazione dell’Assemblea di Strasburgo e la Sen Tineke Strik, che ha condotto
un’inchiesta sugli SOS non raccolti. Interverranno al dibattito uno dei 9
superstiti e un sacerdote che, avvertito dal cellulare di un naufrago, lanciò
l’SOS che rimase – chissà perché – inascoltato.
Ovviamente tutti i personaggi saranno a disposizione dei
giornalisti per rispondere alle loro domande.
Il dibattito sarà moderato da Gian
Antonio Stella.
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