E-ON RIMBORSA 517 EURO A UN CLIENTE SCOMPARSO DA 6 ANNI ODISSEA DEI FAMIGLIARI PER OTTENERE IL NUOVO ASSEGNO
11 agosto 2012
La società aveva emesso fatture per consumi inesistenti della casa rimasta sfitta a Quarto D’Altino. Figlio e moglie non hanno potuto incassare i soldi e ora E-On chiede di pagare 205 euro: scatta l’intervento di Adico.
Ennesima vicenda ai limiti dell’incredibile sulla scrivania di Adico Associazione Difesa Consumatori, causata principalmente dai limiti della burocrazia. È quanto accaduto alla famiglia Favaretto, di Quarto d’Altino, che da due anni sta lottando con E-On Energia, società di fornitura di gas, per un credito di 517 euro che non riesce a recuperare. E non è tutto: nel frattempo E-On ha dato incarico a una società di recupero crediti di recuperare presso il cliente 160,40 euro. Così, dopo aver provato a districarsi da soli per due anni tra raccomandate di reclami e messe in mora, la famiglia veneziana ha deciso di rivolgersi all’ufficio legale di via Volturno per avere consigli e un’assistenza qualificata.
Il padre, titolare del contratto, viene a mancare il 9 aprile 2003. Da quel momento e fino a luglio 2008 l’appartamento viene occupato dalla madre del socio, ma dopo quella data l’immobile resta sfitto, stato in cui è a tutt’oggi. «Lo confermano le letture fatte dalla ditta erogatrice fra il 2009 e il 2011, dalle quali risulta una lettura effettiva invariata» aggiunge Ovidio Favaretto, figlio dell’intestatario del contratto, che si è rivolto all’Adico. Nel frattempo però la società continua a inviare fatture con i consumi presunti, e la famiglia tramite domiciliazione bancaria le salda tutte fino a dicembre 2009. A novembre viene inviata a E-On una richiesta di rimborso per le cifre indebitamente corrisposte fino al 31 maggio 2009, pari a 517 euro. La somma viene liquidata alla famiglia l’8 febbraio 2010, pochi mesi dopo quindi, ma l’assegno circolare emesso viene erroneamente intestato al padre del socio, deceduti il 9 aprile 2003: quindi l’assegno non può essere riscosso.
E qui comincia l’odissea: nonostante Ovidio Favaretto solleciti diverse volte il bonifico sul conto corrente co-intestato a lui e alla madre (della quale è amministratore di sostegno), a oggi il versamento ancora non è stato fatto. Nel frattempo, nell’ottobre 2011, viene anche sottoscritta la chiusura di fornitura del gas ma a novembre 2011 ecco che la famiglia riceve addirittura la prima costituzione in mora intestata al padre deceduto e riferita a bollette non pagate relative al periodo agosto 2010-maggio 2011 (ma i consumi erano fermi dall’ottobre 2008).
A questo punto quindi l’ufficio legale di Adico ha inviato una lettera di messa in mora a E-On chiedendo che la cifra venga finalmente corrisposta.
«Oltre al danno la beffa – commenta il presidente di Adico, Carlo Garofolini – i cittadini non dovrebbero dover spendere tempo, energie e denaro per recuperare un credito che spetta loro di diritto. Una vicenda che dimostra come la burocrazia possa non solo rallentare, ma mettere fattivamente i bastoni tra le ruote ai consumatori che chiedono soluzioni tempestive, e che in tutta risposta si sono trovati davanti a nuovi problemi e richieste senza fondamento. Bene hanno fatto a voler andare fino in fondo per far valere i loro diritti».
Il padre, titolare del contratto, viene a mancare il 9 aprile 2003. Da quel momento e fino a luglio 2008 l’appartamento viene occupato dalla madre del socio, ma dopo quella data l’immobile resta sfitto, stato in cui è a tutt’oggi. «Lo confermano le letture fatte dalla ditta erogatrice fra il 2009 e il 2011, dalle quali risulta una lettura effettiva invariata» aggiunge Ovidio Favaretto, figlio dell’intestatario del contratto, che si è rivolto all’Adico. Nel frattempo però la società continua a inviare fatture con i consumi presunti, e la famiglia tramite domiciliazione bancaria le salda tutte fino a dicembre 2009. A novembre viene inviata a E-On una richiesta di rimborso per le cifre indebitamente corrisposte fino al 31 maggio 2009, pari a 517 euro. La somma viene liquidata alla famiglia l’8 febbraio 2010, pochi mesi dopo quindi, ma l’assegno circolare emesso viene erroneamente intestato al padre del socio, deceduti il 9 aprile 2003: quindi l’assegno non può essere riscosso.
E qui comincia l’odissea: nonostante Ovidio Favaretto solleciti diverse volte il bonifico sul conto corrente co-intestato a lui e alla madre (della quale è amministratore di sostegno), a oggi il versamento ancora non è stato fatto. Nel frattempo, nell’ottobre 2011, viene anche sottoscritta la chiusura di fornitura del gas ma a novembre 2011 ecco che la famiglia riceve addirittura la prima costituzione in mora intestata al padre deceduto e riferita a bollette non pagate relative al periodo agosto 2010-maggio 2011 (ma i consumi erano fermi dall’ottobre 2008).
A questo punto quindi l’ufficio legale di Adico ha inviato una lettera di messa in mora a E-On chiedendo che la cifra venga finalmente corrisposta.
«Oltre al danno la beffa – commenta il presidente di Adico, Carlo Garofolini – i cittadini non dovrebbero dover spendere tempo, energie e denaro per recuperare un credito che spetta loro di diritto. Una vicenda che dimostra come la burocrazia possa non solo rallentare, ma mettere fattivamente i bastoni tra le ruote ai consumatori che chiedono soluzioni tempestive, e che in tutta risposta si sono trovati davanti a nuovi problemi e richieste senza fondamento. Bene hanno fatto a voler andare fino in fondo per far valere i loro diritti».
Adico resta a disposizione per fornire informazioni e assistenza su ogni questione che leda i diritti dei consumatori allo sportello di via Volturno 33 a Mestre, all’indirizzo mail info@associazionedifesaconsumatori.it o chiamando lo 041.5349637. Adico resta aperta tutto il mese di agosto.
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