I Carabinieri della Compagnia di Locri eseguivano un
ordinanza di custodia cautelare nei confronti di M.G., un minore di Locri,
responsabile insieme ad altri tre giovani locresi, già arrestati il 30 maggio
scorso, di
più episodi di estorsione aggravata in danno di un ragazzo loro concittadino.
L’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale dei
Minorenni di Reggio Calabria, rappresenta un importante tassello nella lotta
contro le nuove leve criminali del territorio. Per i medesimi fatti il 30
maggio scorso i militari dell’Arma eseguivano già tre ordinanze di custodia
cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale di Locri, Dott.
Amadei,
su richiesta del Sostituto Procuratore dott. Rossanna Sgueglia, nei confronti
di Guastella Leonardo cl. 92, Staltari Domenico cl. 92 e Bumbaca
Leonardo cl. 88.
Dalle attività svolte emergeva chiaramente
la condotta estorsiva che il Guastella, forte della sua posizione, (a tal proposito si rammenta che Guastella è
nipote di Guastella Gerardo, attualmente imputato per usura, estorsione,
tentata estorsione, abusiva attività finanziaria nel processo scaturito a
seguito dell’operazione “Shark” che ha portato all’arresto di molti esponenti
della cosca Cordì) poneva in essere nei confronti di alcuni giovani
ragazzi.
Il Guastella, pur trovandosi agli arresti
domiciliari, continuava ad intrattenere rapporti telefonici con le sue vittime,
servendosi del cognato Bumbaca e del fratello minore per avvicinarle e
intimorirle qualora cercavano di ribellarsi.
Tra le vittime individuate nel corso
dell’indagine, i militari della locale Stazione Carabinieri riuscivano ad
avvicinare un giovane del luogo che, esasperato dalle continue minacce e
percosse, decideva di denunciare i numerosi soprusi subiti.
L’attività consentiva di ricostruire il modus operandi del gruppo criminale, in
particolare emergeva che con le vittime, scelte nella fascia più debole della
società, inizialmente veniva instaurato un rapporto di “amicizia” finalizzato a chiedere piccole somme a titolo di favore
personale, come per l’acquisto delle sigarette, ma ben presto le richieste si
trasformavano in vere e proprie pretese e si facevano via via sempre più
importanti.
A chi si opponeva al sistema venivano fatte
pesanti minacce come si evince da una delle conversazioni captate al Guastella
in cui la vittima non si era potuta presentare all’appuntamento perché a un
funerale.
Guastella l.:
a chi prendi per il culo!... A chi
prendi per il culo!... Quale funerale??... Il funerale tuo!
Vittima: come
?
Guastella l.:
il funerale tuo!
Vittima:
veramente ti sto dicendo!
Guastella l.:
ehh, quello che ti faccio io a te
funerale!
Vittima: ti
sto dicendo il tempo che (ndr recupero i soldi)…e ci sentiamo…
Guastella l.:
vedi che non devi prendere scuse, hai
capito bastardo che ti spacco…!!
Vittima: non
sto prendendo scuse..
E quando le offese e le minacce non
bastavano veniva usata la forza, come racconta chi ha avuto il coraggio di
denunciare. Nell’aprile 2011, dopo essersi opposto alle richieste estorsive, il
giovane oppresso veniva picchiato con violenza da Guastella e Staltari con
altre persone, e solo dopo aver ceduto alla consegna del denaro veniva
accompagnavano al Pronto Soccorso per le cure necessarie. La continua pressione
dei giovani, racconta la vittima, lo aveva indotto in uno stato tale da perdere
completamente il contatto con la realtà. La paura ormai aveva preso il
sopravvento su di lui e avrebbe fatto qualunque cosa pur di far terminare le
richieste e di liberarsi dei propri persecutori. Fu con questo stato d’animo
che l’estorto, disoccupato e ormai completamente assoggettato al gruppo
criminale, costringeva la madre a cedere il quinto del proprio modesto
stipendio per accendere un prestito di 19.000 euro con un istituto finanziario,
per poi consegnare al Guastella la somma di 15.000 in contanti. Ma il
sogno di liberarsi della banda non era finito infatti mesi dopo il Guastella
veniva a sapere che il finanziamento era in realtà maggiore ma essendo
costretto agli arresti domiciliari, telefonava più volte la vittima per
ottenere la restante parte
…omissis…
Guastella l.: "no, no tu no avevi detto inizio settimana, tu avevi detto lunedì,
è tutto ok e lunedì..è passata una settimana, ti sei preso una settimana di
tempo per portameli completi (…ndr si riferisce all’intera somma del
finanziamento di 19.000 euro circa a fronte dei 15.000 già consegnati) ed hai
detto che lunedì sicuro al 1000 per 1000 vieni che parliamo che lunedì è tutto
a posto. Mi hai detto stai tranquillo e via, pure ieri me lo hai detto"
…omissis…
E ai continui rinvii della vittima, il
Guastella mandava il cognato Bumbaca con la finalità di convincerlo di persona.
Al fine di rendere tangibile lo stato di
soggezione che il Guastella incuteva nelle proprie vittime si riporta il
contenuto di una delle conversazioni captate tra lui e la vittima di turno: “non
sto parlando con te … non sto parlando con te! … sto parlando con il mio cane che non mi
prende gli ordini! …….ci sentiamo dopo!!!”
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