L’Assessore
regionale all’Ambiente Francesco Pugliano in merito ai dati forniti da Goletta
Verde sul mare calabrese ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Visto che si
tenta di far passare i dati di Goletta Verde come se fossero validati dalla
massima autorità scientifica che certifica lo stato di salute del nostro mare,
quando essa stessa conferma che l'85% dei controlli effettuati riguarda
campioni prelevati alla foce di fiumi, torrenti o scarichi di depuratori e,
nello stesso tempo, con giudizi artefatti che smentiscono gli stessi dati, le
domande nascono spontanee.
A chi giova
distorcere la lettura e la valutazione dei dati presentati dal Rapporto 2012 di
Goletta Verde e farli passare, in maniera marchiana e mistificatrice, quale
termometro dello stato di salute del nostro mare?
Perché questa
crociata contro una regione che tenta in tutti i modi di riprendersi da una
politica cinquantennale di sfruttamento delle sue risorse da parte di imprese
insensibili ed irresponsabili nei confronti dell'ambiente e della salute dei
calabresi?
Sarà perché ai
calabresi è stata tolta anche la forza di indignarsi, di fronte ai più evidenti
abusi o pregiudizi?
O perché si
sfrutta il difetto calabrese della
divisione culturale e politica, che addormenta l'orgoglio di appartenenza e che
trova sempre chi plaude a coloro che
macchiano ed imbrattano l'immagine della Calabria, per poterne
addebitare la responsabilità a chi amministra?
O, per caso,
perché la propensione degli italiani ad individuare ancora la Calabria, quale
meta da programmare per le proprie
vacanze, da fastidio a chi vorrebbe guidare o condizionare i flussi turistici
verso regioni del nord?
Limitare il
controllo delle acque destinate alla balneazione alle foci dei fiumi – ha
aggiunto l’Assessore Pugliano - non è sicuramente ‘monitoraggio ambientale’,
non ne ha valenza scientifica, né statistica ma, al contrario, inficia e
distorce il dato reale.
Estendere una
criticità verificata sul dato analitico (foce del fiume o torrente) che, tra
l'altro, la normativa vigente indica come area non balneabile, a determinare un
giudizio negativo su chilometri di costa che godono di acque cristalline e
pulite, appare delittuoso, tanto quanto inquinarle.
Ma, comunque,
volendo esaminare i dati di Goletta Verde, senza entrare nel merito della
discrezionalità con cui vengono individuati i punti di controllo nelle diverse
regioni od il numero di campioni prelevati, senza criteri oggettivi ed
uniformi, senza riferimento alcuno alle diverse orografie territoriali, alla
portata, alla lunghezza, ai percorsi dei fiumi che vengono monitorati,
l'assegnazione della Bandiera nera alla Calabria appare incomprensibile ed
inspiegabile.
Infatti, per
usare la metafora calcistica, sia che la classifica sia determinata dal
rapporto tra campioni inquinati e chilometri di costa, sia che sia determinata
dal rapporto tra campioni inquinati e campioni prelevati, la Calabria dovrebbe
occupare un posto di media classifica e
non scendere in serie B.
Salvo che non
la si voglia fare scendere d'ufficio, a tavolino, per sentenza, come prova a
fare Goletta Verde.
Il controllo
vero, completo, imparziale, oggettivo ed uniforme, sullo stato di salute del
mare, viene assicurato dalle diverse ARPA regionali, con cadenza mensile da
aprile a settembre, coerentemente a quanto disposto dalle normative nazionali,
che recepiscono direttive europee.
Tali norme –
ha poi aggiunto l’Assessore Pugliano - impongono regole fisse, rigide ed uguali
per tutti, dal calendario dei campionamenti all'applicazione dei metodi
analitici, alla trasmissione dei dati sul Portale Acque, alla comunicazione
tempestiva dei dati sfavorevoli ai Sindaci dei territori interessati, per i
relativi provvedimenti, ed al Ministero della Salute.
I punti di
prelievo di campioni per monitorare lo stato di salute del mare, per ogni
regione, è di circa uno ogni chilometro di costa /1/km, mentre per Goletta
Verde oscilla a fisarmonica, da un punto di prelievo ogni sette chilometri del
Molise (1/7 km), ad un punto di prelievo ogni ottantasei chilometri della Sardegna
(1/86 km)
In Calabria su
670 chilometri di costa balneabile i punti di prelievo utilizzati da Arpacal
sono 651 (quelli di Goletta Verde sono 24) per un totale di 7812 analisi, con
intensificazione dei controlli quando i risultati ottenuti non sono conformi ai
limiti imposti dalla normativa.
Da tale
intensa e costante attività si conferma un livello qualitativo eccellente per
il 95% delle acque di balneazione della Calabria.
E' indubbio
che si può e che si deve fare di più per tutelare l'ambiente e la salute dei
cittadini, che occorre dare centralità alle politiche ambientali nelle agende
programmatiche di tutte le istituzioni, per poter sviluppare una nuova
coscienza ambientale, un rapporto più responsabile e rispettoso tra uomo ed
ambiente. La Regione Calabria ne è
cosciente.
Non a caso il
Presidente Scopelliti ha dato priorità alle politiche ambientali, ed in
particolare al sistema della depurazione, nella destinazione delle risorse
finanziarie per la Calabria, attraverso il Piano per il Sud.
I 160 milioni di euro impegnati, per la prima volta, esclusivamente al
superamento delle infrazioni comunitarie, aperte nei confronti della Regione
Calabria dal 2003 e che hanno già prodotto sentenza di condanna in Corte di
Giustizia Europea – ha concluso l’Assessore regionale all’Ambiente Pugliano -
sono la prova di un impegno reale a rendere efficiente il sistema della
raccolta delle acque reflue e della depurazione, per migliorare lo stato di
salute dell'ambiente e, quindi, del mare, nonché la qualità della vita dei
calabresi”.
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