Dopo Reggio Calabria, è la volta di Fuscaldo.
Carlo Parisi (Fnsi): “Perché fa paura il diritto di cronaca?”
FUSCALDO (Cosenza) – Dopo Reggio Calabria, Fuscaldo. Le sedute del Consiglio Comunale dedicate alla discussione dei bilanci sembrano terrorizzare gli amministratori locali, al punto da non “gradire” la presenza delle telecamere in aula.
Al Consiglio comunale di Fuscaldo, nell’Alto Tirreno Cosentino, il sindaco ha, infatti, allontanato il cameraman dell’emittente televisiva Rete 3 News di Praia a Mare, sostenendo che “le riprese non sono autorizzate”.
Un comportamento, quello tenuto oggi dal sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, giudicato dal direttore di Rete 3, Pietro Nigro, “incomprensibile, antidemocratico e che mai avremmo immaginato di documentare”.
“Nell’entrare in Comune insieme al giornalista Giuseppe Miraglia – racconta Nigro – l’operatore Vittorio Scuotto ha avuto l’unica colpa di tentare di riprendere alcune immagini della seduta da utilizzare per il servizio di cronaca da trasmettere nel nostro telegiornale Rete 3 News. Il tema della riunione, l’approvazione del bilancio e il possibile dissesto finanziario del Comune, è un argomento che crediamo sia di interesse pubblico, di tutti i cittadini di Fuscaldo e non solo”.
Nei giorni scorsi, il direttore di Rete 3 aveva scritto al sindaco comunicandogli la presenza della troupe per effettuare le riprese necessarie ad esercitare il diritto di cronaca. “Riprese che non sono state autorizzate”, ha detto il primo cittadino all’operatore, che è stato poi allontanato da un vigile urbano.
“Noi non crediamo – afferma Pietro Nigro – che tali riprese debbano essere autorizzate. Perché la legge in materia pone dei limiti solo per le registrazioni e le trasmissioni integrali delle sedute e solo quando vi siano esigenze di tutela della privacy di singole persone. Il diritto che vogliamo esercitare, in questo caso, riguarda esclusivamente la cronaca, per cui nel tg trasmetteremo il servizio con le poche immagini disponibili”.
“Tecnologia e informazione – aggiunge il direttore di Rete 3 – aiutano la trasparenza dell’attività amministrativa, che il Comune sentire indica come un importante valore democratico e che l’articolo 21 della Costituzione e le leggi addirittura incoraggiano e favoriscono. Non vorremmo, invece, che il sindaco Ramundo abbia paura della stampa o che intenda amministrare il Comune senza agevolare, o addirittura ostacolando l’informazione dei cittadini. Sarebbe grave per la democrazia partecipativa di Fuscaldo e non solo”.
Il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, esprimendo solidarietà alla Redazione di Rete 3, ribadisce “l’inutilità di certi comportamenti, che danneggiano tanto le istituzioni quanto il senso stesso della democrazia, prima ancora che una libera informazione. A ciò si aggiunge una banale considerazione: se un Comune o una qualsivoglia amministrazione pubblica, in quanto tale, non ha nulla da nascondere, ovvero da oscurare, cosa può temere da una telecamera chiamata a riprendere una normale attività consiliare?”.
Un comportamento, quello tenuto oggi dal sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, giudicato dal direttore di Rete 3, Pietro Nigro, “incomprensibile, antidemocratico e che mai avremmo immaginato di documentare”.
“Nell’entrare in Comune insieme al giornalista Giuseppe Miraglia – racconta Nigro – l’operatore Vittorio Scuotto ha avuto l’unica colpa di tentare di riprendere alcune immagini della seduta da utilizzare per il servizio di cronaca da trasmettere nel nostro telegiornale Rete 3 News. Il tema della riunione, l’approvazione del bilancio e il possibile dissesto finanziario del Comune, è un argomento che crediamo sia di interesse pubblico, di tutti i cittadini di Fuscaldo e non solo”.
Nei giorni scorsi, il direttore di Rete 3 aveva scritto al sindaco comunicandogli la presenza della troupe per effettuare le riprese necessarie ad esercitare il diritto di cronaca. “Riprese che non sono state autorizzate”, ha detto il primo cittadino all’operatore, che è stato poi allontanato da un vigile urbano.
“Noi non crediamo – afferma Pietro Nigro – che tali riprese debbano essere autorizzate. Perché la legge in materia pone dei limiti solo per le registrazioni e le trasmissioni integrali delle sedute e solo quando vi siano esigenze di tutela della privacy di singole persone. Il diritto che vogliamo esercitare, in questo caso, riguarda esclusivamente la cronaca, per cui nel tg trasmetteremo il servizio con le poche immagini disponibili”.
“Tecnologia e informazione – aggiunge il direttore di Rete 3 – aiutano la trasparenza dell’attività amministrativa, che il Comune sentire indica come un importante valore democratico e che l’articolo 21 della Costituzione e le leggi addirittura incoraggiano e favoriscono. Non vorremmo, invece, che il sindaco Ramundo abbia paura della stampa o che intenda amministrare il Comune senza agevolare, o addirittura ostacolando l’informazione dei cittadini. Sarebbe grave per la democrazia partecipativa di Fuscaldo e non solo”.
Il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, esprimendo solidarietà alla Redazione di Rete 3, ribadisce “l’inutilità di certi comportamenti, che danneggiano tanto le istituzioni quanto il senso stesso della democrazia, prima ancora che una libera informazione. A ciò si aggiunge una banale considerazione: se un Comune o una qualsivoglia amministrazione pubblica, in quanto tale, non ha nulla da nascondere, ovvero da oscurare, cosa può temere da una telecamera chiamata a riprendere una normale attività consiliare?”.
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