Muscoli tesi, pronti all’azione, le vele sono gonfie e l’adrenalina sale. Domare i mari e i venti, questo è il loro destino. Il destino di chi ama la Vela e affronta la sfida della Rolex Middle Sea Race. Ogni istante, ogni gesto, diventa unico. La Rolex Middle Sea Race sa regalare un mix di emozioni che tempra il carattere e il coraggio di chi l’affronta con spirito avventuriero perché è proprio l’avventura la parola chiave di questa regata che con le sue 660 miglia nautiche non dà un attimo di tregua. E’ una regata dal forte impatto agonistico. L’appuntamento è fissato per la prossima settimana, tra il 22 e il 29 ottobre con la cerimonia di premiazione. La Rolex Middle Sea Race è la regata per eccellenza, un evento così prestigioso da attirare partecipanti da tutto il mondo.
Ma perché tutto questo interesse?
La Rolex Middle Sea Race è riservata a imbarcazioni d’altura di qualsiasi dimensione anche se la lunghezza del percorso e le condizioni meteo, che spesso la fanno da padrone, (ricordiamo che nell’edizione del 2007 è naufragata una imbarcazione, LOKI , battente bandiera australiana, nelle coste del palermitano) impongono dei limiti agli skipper con imbarcazioni inferiori ai 12 metri. Questa regata rappresenta l’apice dell’agonismo velico nelle acque del mediterraneo. Fuori dallo stretto di Gibilterra si trovano regate altrettanto impegnative come la Rolex Fastnet Race(tra le acque inglesi e irlandesi) e la Rolex Sydney – Hobart (nell’emisfero australe) che può essere definita come “la Regata ai confini del mondo” perché dopo Hobart (Tasmania) c’è solo mare fino alla calotta polare antartica.
A differenza delle regate appena elencate, la Middle Sea Race è l’unica ad avere “boe naturali”. La partenza da Malta, comporta il passaggio obbligato dall’isola di Stromboli (da lasciare a sinistra) segue la discesa verso le isole Egadi per poi andare verso Pantelleria, Lampedusa e rientrare a Malta.
Il percorso si basa sulla circumnavigazione della Sicilia con partenza e arrivo a Malta. Ecco perché molti skipper l’hanno ribattezzata “la Malta- Malta”. Quindi , una volta aver salutato Grand Harbour a suon di cannoni, le imbarcazioni fanno rotta verso le coste della Sicilia per entrare nello specchio di mare che tutti noi conosciamo come “ Stretto di Messina ” che , soprattutto per le barche più performanti, rappresenta un grosso ostacolo soprattutto per le sue innumerevoli correnti, capaci di creare dei rallentamenti. Questa è la sfida che i team affrontano ogni anno per la ricerca del record da battere che fu instaurato da Rambler (un maxi yacht di 30 metri del New York Yacht Club) nel 2007 in meno di 48 h.
Ci si aspetta allora una regata spettacolare per questa edizione 2011 perché oltre ad essere stato superato il record di iscritti , ben 80 , sono entrati in gioco equipaggi che non vogliono certo passare in osservati. Infatti tra questi spiccano “mostri sacri” come Esimit Europa 2 campione dell’edizione 2010 in tempo reale , Alegre , Ran (vincitore della Rolex Fastnet Race 2011) , E1 (il VO 70 della ex Volvo Ocean Race) e i vari TP 52 tra cui Lucky del New York Yacht Club che nella scorsa edizione si è portato a casa il trofeo in compensato.
Non rimane altro che ammirare , domenica 23 ottobre, il passaggio di questi stupendi scafi che faranno da cornice alla splendida “Via Marina” di Reggio Calabria.
Mario Santagati
La vela è uno sport fantastico!!! Grazie per l'informazione!
RispondiEliminaNon c'è vento favorevole per il marinaio che ignora la rotta.
RispondiEliminaNon è questo il caso,però. L'amore viscerale per la Vela permea ,invadente, ogni parola di quest'articolo. Mi par quasi di sentire i gabbiani,il vento che scompiglia i capelli, odori salmastri..Bravo! T.
questa è la vera vela...
RispondiEliminaun articolo fantastico da vero intenditore e appassionato di questo sport!bravo!!!!!
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