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venerdì 21 ottobre 2011

Last News Calabria (16)

Droga/ Sequestrati 54 kg cocaina nel porto di Gioia Tauro Valore sul mercato oltre 13 milioni di euro Roma, 21 ott. (TMNews) - I funzionari dell`Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro, insieme ai finanzieri del gruppo operativo antifrode di Reggio Calabria e ai militari della Guardia di Finanza di Gioia Tauro, hanno sequestrato circa 54 chili di cocaina purissima, confezionata in 45 panetti. La sostanza stupefacente, che avrebbe fruttato con la vendita al dettaglio circa 13 milioni di euro, era nascosta in un container proveniente dal Sud America e destinato in Spagna che trasportava fave di cacao. L`inchiesta è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria con la Procura della Repubblica di Palmi. 

'NDRANGHETA: PISANU, QUI AL NORD PREFERISCE MAZZETTE A MITRA (ANSA) - GENOVA, 21 OTT - A differenza di cio' che accade in Calabria ''qui la 'ndrangheta preferisce le mazzette al kalashnikov''. Lo ha detto il presidente della Commissione antimafia Giuseppe Pisanu riferendosi alle infiltrazioni dell'associazione malavitosa al centro-nord, a margine della seconda giornata di audizioni della Commissione in corso a Genova. ''Sul continente - ha detto Pisanu - la 'ndrangheta ha ridotto al minimo l'intervento militare e preferisce l'uso di forme piu' sofisticate come il guadagno facile e la partecipazione in societa' per future scalate''. Secondo Pisanu la 'ndrangheta e' ''la piu' forte delle altre organizzazioni criminali'' quella che ha ''maggiore capacita' di espansione. In Liguria si e' organizzata in 'locali' guidati da una camera di compensazione e controllo che coordina il sud del Piemonte e la Francia''.
ABORTO:PARROCO SUONA CAMPANE A MORTO;DIOCESI,DIFENDERE VITA (ANSA) - SAN GIOVANNI IN FIORE (COSENZA), 21 OTT - La diocesi di Cosenza-Bisignano ha deciso di sostenere l'iniziativa del Parroco della chiesa di Santa Lucia di San Giovanni in fiore, Emilio Salatino, che fa suonare le campane ogniqualvolta viene praticato un aborto nel locale ospedale. Dopo che la notizia dell'iniziativa di don Emilio e' stata diffusa dal Quotidiano della Calabria, a San Giovanni in Fiore si e' acceso un intenso dibattito. E nell'ambito della discussione oggi e' intervenuta la diocesi di Cosenza che, attraverso una nota, ha evidenziato che ''notiamo una strana meraviglia rispetto alla liberta' di proclamare l'inviolabilita' della vita, che e' sempre dono e dono di Dio. A questa meraviglia non ha corrisposto altrettanta energia mediatica quando la comunita' del popoloso capoluogo silano e' stata privata del punto nascita''. Il direttore dell'Ufficio diocesano Comunicazioni Sociali, don Enzo Gabrieli, ha ricordato come ''il parroco del luogo ha inteso evidenziare, con un segno di antica tradizione cristiana, di chiara identita' e di invito alla preghiera, il pensiero cristiano con una simbologia e senza con cio' voler pronunciare una condanna nei confronti delle persone, ma sulla sbrigativa scelta di una pratica che e' cristianamente inaccettabile''. L'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano ritiene opportuno ribadire che ''la vita - conclude la nota - va custodita sin dal suo sbocciare fino al suo naturale tramonto. Nell'attuale panorama di riorganizzazione sanitaria sembrerebbe infatti che alcune scelte aziendali tengano conto piu' delle logiche economiche che della inviolabile dignita' della persona umana e della sua centralita', piu' del numero di prestazioni che della qualita' e della conformazione del territorio e del bisogno di chi vive lontano dalle citta'''.

REGGIO CALABRIA: SEQUESTRATI I DEPURATORI DI BOVA MARINA ERANO IN TOTALE STATO DI ABBANDONO E INATTIVI Reggio Calabria, 21 ott. - (Adnkronos) - La Guardia Costiera di Reggio Calabria e la delegazione di spiaggia di Melito Porto Salvo, hanno sequestrato i depuratori di Bova Marina in localita' Vena e San Pasquale. Al termine di un controllo eseguito su delega della Procura reggina, hanno rilevato che i due impianti continuano ad essere mantenuti in totale stato di abbandono e degrado, completamente inattivi a causa del mancato afflusso dei reflui che si riversano direttamente in mare senza alcuna depurazione. Gli uomini della Guardia Costiera hanno quindi proceduto al sequestro dei due depuratori ed all'affidamento in custodia al Comune che dovra' provvedere a bonificare le aree e ripristinare il ciclo depurativo. I due depuratori, spiegano dalla Capitaneria di Porto, erano stati gia' oggetto di verifica nel corso dell'attivita' svolta lo scorso anno, in occasione della quale erano stati gia' rilevati guasti e malfunzionamenti. L'attuale situazione ha evidenziato, tuttavia, un sensibile peggioramento al punto che gli impianti sono oggi del tutto abbandonati e non funzionanti. In tutta la Calabria la Direzione marittima ha rilevato un quadro grave delle condizioni del sistema depurativo che e' deficitario in tutta la regione. Sono 29 i Comuni privi di apparecchiature di depurazione o che di fatto dispongono di attrezzature dismesse e quindi inutilizzate; 39 gli impianti obsoleti o sottodimensionati rispetto alla reale portata della acque reflue da depurare; 53 quelli che pur essendo strutturalmente funzionati, presentano problemi manutentivi gravi tali da inficiare di fatto il risultato finale dei parametri delle acque depurate; 56 sono gli impianti senza autorizzazione. 

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