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venerdì 21 ottobre 2011

FASCI' (PdCI) su situazione finanze comune di Reggio Calabria

Più volte abbiamo segnalato la situazione disastrosa delle finanze del comune
di Reggio Calabria, dopo i 10 anni di Governo Scopelliti. Abbiamo anche
attivato la “Legge sulla trasparenza” per avere copia degli atti di bilancio.
Ovviamente, la richiesta è rimasta totalmente inevasa.
Pur tuttavia la verità è venuta a galla lo stesso; anzi con più forza, in
quanto a dire che l’amministrazione comunale stà affogando nei debiti non lo ha
detto la PRAVDA, ma lo hanno detto gli Ispettori Ministeriali; certamente al di
sopra da ogni sospetto di essere “di parte”. Gli Ispettori, come hanno riferito
oggi i giornali, hanno riscontrato un debito comunale superiore a 170 milioni
di euro (350 miliardi di vecchie lire). Numeri che fanno spavento solo a
sentirli. C’è ragione per esser indignati?
Ma c’è di più e di più grave: i giornali hanno riportato una notizia inedita
e, per la verità, molto attesa poiché molti ritenevano che i comportamenti e le
decisioni assunte da chi è al Governo della città fossero non solo
spregiudicate manovre di palazzo, ma che assumessero le caratteristiche proprie
del codice penale.
Si è appreso, così, che la Procura ha aperto un’indagine nei confronti di
Scopelliti e di altri membri della Giunta cittadina in merito alla mancata
approvazione del bilancio consuntivo e conseguente anche ai fatti accertati
dagli ispettori ministeriali.
Alla luce delle nuove evenienze, vorremmo chiedere e lo chiediamo
pubblicamente attraverso i mass-media: egr. sig. Sindaco; ma quando ha
accettato la candidatura proposta da Scopelliti era cosciente di quali erano le
condizioni delle casse comunali? Ed ancora: come intende risanare l’enorme
debito?
Quante cose si potevano fare con tutti quei soldi per lo sviluppo della città
se invece non fossero state sperperati in feste e iniziative voluttuarie da una
classe dirigente incapace di amministrare.
Certo che se a creare un simile debito fosse stata una società privata, al
minimo sarebbe scattata la bancarotta fraudolenta; noi non siamo qui per fare i
Giudici e vogliamo limitarci a dare un giudizio politico, ma certo la vicenda,
al di là dei reati che verranno verificati ed accertati dalla Procura, pesa
comunque quanto un macigno in termini etico-morali.
Questione etico–morale che coinvolge prima di tutto Scopelliti al quale in
primo luogo va imputata la catastrofica situazione esistente; ma della quale
nessuno dei componenti di quel raggruppamento che ha gestito la città nell’
ultimo decennio si può sottrarre. Perché le scelte fatte in un’Amministrazione
sono condivise in primo luogo tra i componenti della Giunta ma anche i
consiglieri della maggioranza in Consiglio che ha approvato in tutti questi
anni i bilanci sottoposti all’esame del Civico consenso e che troppo
irresponsabilmente hanno fatto finta di non vedere. Sommessamente vorremmo
anche domandarci: ma dov’erano i revisori dei conti? E dov’era la Commissione
Consiliare al Bilancio e quella sulla Trasparenza?
Il tutto con l’aggravante che un pezzo di questa classe dirigente oggi si
trova al Governo della Regione Calabria. Speriamo che i catastrofici disastri
reggini non si estendano a livello regionale. A questo giudizio negativo non
può sottrarsi la nuova amministrazione Arena che, in fondo, non è altro che l’
esatta prosecuzione della giunta Scopelliti. Tant’è che invece di adoperarsi ad
ammettere gli errori fatti e trovare soluzioni ha impostato il bilancio
preventivo solo sull’evidente tentativo di mascherare la voragine esistente e
di coprire Scopelliti.
Ma se i cittadini hanno ragione di essere assai indignati, noi che abbiamo un
ruolo politico non possiamo limitarci a dare voce all’indignazione ma dobbiamo
ragionare su come far uscire la città dallo stato comatoso in cui versa e che
rischia di divenire irreversibile e che il centrodestra, che ha costituito la
struttura del Modello-Reggio, non può essere certo idoneo a risolvere il tumore
che essa stessa ha creato.
Noi abbiamo già lanciato tante idee in campagna elettorale e siamo pronti a
spiegare alla città quali sono le nostre strategie per far tornare “Reggio
bella e gentile”. Non ci rassegniamo, infatti, a vedere continuare il
decadimento della città che non è solo economico ma è anche culturale e sociale
e per questo avanzeremo il nostro progetto di città. Ma oggi, interveniamo non
per spirito di parte ma a difesa della città e dei cittadini, i quali in questi
anni sono stati vessati con tasse incredibili ed ai quali è stata nascosto il
fine che quei soldi versati hanno avuto. C’è insomma oltre che un problema di
bilancio, una questione offesa dei cittadini onesti e di legalità.
Nel contempo chiamiamo il sig. Prefetto ad assumere i poteri di Autorità di
Governo perché, crediamo sia giunta l’ora di un intervento autorevole e
sovraordinato. D’altronde ove ciò non avvenisse, ci meraviglieremmo molto,
visto che la Prefettura ed il Ministero degli Interni hanno inviato la
Commissione d’Acceso e poi hanno commissariato amministrazioni comunali per
carenze e manchevolezze di minor conto. Non approvare un bilancio consuntivo è
fatto in sé inescusabile. Ma al Comune di Reggio, purtroppo, il non aver
approvato il bilancio consuntivo è una delle cose di minor conto e di minor
preoccupazione sociale.

Il segretario provinciale del PdCI di Reggio Calabria
Lorenzo Fascì

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