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lunedì 3 ottobre 2011

Legambiente - CAraLABRIA: terza tappa Reggio-Villa S. Giovanni

Tra Scilla e Cariddi un tesoro di energia pulita. La carovana CAraLABRIA è approdata nei laboratori del NOEL sul Lungomare Falcomatà di Reggio. Un'eccellenza tutta reggina, gestita dall'Università Mediterranea, che Legambiente ha voluto premiare con un simbolico riconoscimento al professor Paolo Boccotti, i cui studi sono alla base delle ricerche poi sviluppate in riva allo Stretto. Nella mattinata di oggi la terza tappa della carovana ha visto un gruppo di studenti dell'istituto per Geometri Righi, accompagnati dal professor Aldo Riso, impegnati nella visita al centro sperimentale, insieme alla professoressa Paola Nasti di Legambiente. Il compito di illustrare le attività del laboratorio, diretto dal professor Felice Arena, è toccato al professor Giuseppe Barbaro, che opera insieme agli ingegneri Vincenzo Fiamma e Alessandra Romolo, oltre a dodici dottorandi e ai tanti studenti che decidono di svolgere la propria tesi di laurea lavorando sul campo al fianco dei ricercatori, con reciproca soddisfazione. Barbaro è un veterano del laboratorio, presente sin dalle prime battute negli anni 90, poi nell'esperienza del consorzio Okeanos e infine nell'attuale struttura del NOEL, attiva dal 2009. Le ricerche sul moto ondoso, condotte tra autunno e la primavera, hanno permesso di raccogliere dati e costruire modelli teorici in grado di prevedere fenomeni come gli tsunami, ma anche di immaginare sistemi di produzione di energia pulita. Il tutto a costi estremamente ridotti: ciò è possibile, come ha spiegato il professor Barbaro, per le caratteristiche peculiari dello Stretto dove, data la vicinanza delle coste, si sviluppano onde ridotte ed è possibile rilevare dati con strumenti di laboratorio direttamente in acqua, simulando il movimento dei mari e degli oceani. L'esperienza del NOEL continua ad attirare in Calabria studiosi da tutto il mondo. Infine, una risposta ai dubbi dei reggini: presto verranno eliminate le vetuste barriere in cemento che si stagliano in riva allo Stretto, retaggio di una vecchia ricerca e di un contenzioso ancora in essere.
Spazio anche all'esperienza del Parco Archeologico Sottomarino "Calarcheo". È stato Filippo Mallamaci a spiegare agli studenti l'opera di ripulitura e sistemazione del braccio di mare che si trova proprio di fronte alle mura greche e alle terme romane, in prossimità delle vecchie mura dell'antica Reghion. Uno specchio d'acqua dove affiorano i resti stratificati della città, più volte distrutta e più volte ricostruita dopo i terremoti. Anfore, colonne, capitelli, mura e ornamenti che vanno dal II secolo al '700 costeggiano un suggestivo percorso sottomarino da percorrere con muta e bombole o semplicemente in apnea. Resti gettati in mare nel corso dei secoli, per liberare le aree devastate dalle scosse e dalle distruzioni.
Infine, il professor Corrado Trombetta ha voluto lanciare un messaggio forte ai ragazzi, parlando dei circa 60 laboratori avviati dalla Mediterranea sul territorio, in collaborazione con istituzioni e privati. "Siamo un'eccellenza nel settore degli studi tecnologici sulle energie rinnovabili, laboratori come quello del NOEL sono tra i più avanzati d'Europa, svolgiamo ricerche e applicazioni che hanno bisogni di energie giovani, oltre che del sostegno delle istituzioni". Studiare e lavorare a Reggio, anche ad altissimo livello, si può.
Dalle ricerche alla concreta realizzazione delle innovazioni tecnologiche il passo è breve. A Punta Pezzo sarà presto realtà la Stazione Sperimentale Permanente, per l'avvio del progetto tutto reggino di produzione di energia elettrica dalle correnti marine, sfruttando una nuova turbina a impatto ambientale ridottissimo. Un brevetto dell'ingegnere Nino Cutrupi su cui ha deciso di investire la Develpack di Campo Calabro, nei cui capannoni è stato prodotto il prototipo dell'impianto. CAraLABRIA ha voluto fare tappa nella sede dell'azienda, per testimoniare che un altro modo di fare economia è possibile anche in riva allo Stretto. Anzi, proprio lo Stretto è e sarà sempre di più il cuore della ricerca e della sperimentazione sul fronte delle energie rinnovabili. Per questo il viaggio di Legambiente è proseguito a Punta Pezzo sui luoghi che ospiteranno l'impianto rivoluzionario. Una terra oggetto dell'avanzata distruttrice della logica delle grandi opere, con l'avvio dei lavori del Ponte. Secondo Legambiente, proprio da qui può e deve ripartire un movimento per il no al Ponte e per il rilancio di un'economia solidale. Al termine della giornata, il ricordo dell'ambientalista Elena De Luca, scomparsa recentemente, da sempre in campo con Legambiente per ribadire il valore dello Stretto come patrimonio del Mediterraneo. Un modo per unire le lotte del passato, quelle del presente e le future resistenze.

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