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martedì 4 ottobre 2011

ADICO: le news

Salgono i prezzi e la tazzina di caffè guida i rincari

2 ottobre 2011
A settembre cresce l’inflazione, e la responsabilità è in parte anche del rialzo dell’Iva, passata il 17 settembre dal 20 al 21%. Secondo i dati provvisori dell’Istat l’indice dei prezzi al consumo è salito nel mese di settembre dello 0,1% rispetto ad agosto e del 3,1% rispetto al settembre del 2010. Una cifra che non veniva toccata dal settembre 2008. Anche ad agosto l’indice era cresciuto (dello 0,3% in termini congiunturali e del 2,8% su base annua), ma secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters all’Istituto di statistica restano convinti che la nuova aliquota Iva al 21% stabilita nell’ultima manovra finanziaria abbia giocato un ruolo di primo piano nell’aumento generale dei prezzi.

Medicine, alcolici e cibi per cani
Dal 17 settembre l’aliquota dell’imposta è salita dal 20 al 21 % per numerosi beni di largo consumo, compresi anche diversi generi alimentari. La misura ha interessato detersivi, cosmetici, i giocattoli, abbigliamento, auto e moto e generi tecnologici, ma anche caffè, cacao, cioccolata e alcolici.
E non è del tutto vero che sono stati esentati “i beni di prima necessità”. Se sono stati esclusi dai rincari la maggior parte degli alimenti (che hanno l’Iva al 4%, rimasta intatta) medicinali, cibo per cani e gatti, e diversi prodotti ittici rientrano a pieno titolo nella folta schiera dei prodotti con Iva al 21. Basti pensare che più del 40% dei beni venduti dalla grande distribuzione organizzata è stata interessata dal ritocco, come ha confermato Federdistribuzione sulle pagine del Salvagente. Alla Coop, per fare un esempio, il totale dei prodotti arriva dal 50%.

Benzina da record
Non c’è solo questo. Dal 17 a oggi i prezzi di molti beni sono saliti in maniera ben più consistente dell’1%. Come se qualcuno avesse approfittato della misura per portare a casa profitti maggiori del dovuto. Per tutti vale l’esempio della benzina, subito salita in media di 4 centesimi, e balzata nella seconda metà di settembre a 1,7 euro per litro.

Caffè e sigaretta…
C’è poi il capitolo sigarette, un amore a cui gli italiani non riescono a rinunciare. Del rincaro abbiamo parlato a fondo: nel settore tabacchi i listini sono stati modificati anche di 20 centesimi. E non è l’unico vizio, questo, a essere stato punito. Tra gli speculatori si possono poi annoverare a pieno titolo i baristi. In alcune città come Bologna, segnalano i lettori del nostro sito, la tazzina di caffè è rincarata improvvisamente di 10 centesimi, e con lei cappuccino, espressino e co.

Cd più cari
Non c’è da stupirsi che le associazioni dei consumatori siano sul piede di guerra. Le segnalazioni fioccano da tutta Italia, e le rilevazioni hanno confermato che qualcosa che non torna c’è. L’Adoc denuncia un rincaro record per i beni coperti da diritti d’autore: cd e dvd. I primi, registra l’associazione, costano oggi il 7% in più rispetto ad agosto, i prezzi dei secondi sono lievitati del 3%.

Salvi computer e abbigliamento (in alcuni casi)
Per il momento dai maxirincari restano salvi i computer e gli articoli tecnologi. Le grandi catene di distribuzione come Computer discount ed Essedi si sono affrettate a fare sapere che da loro i prezzi resteranno bloccati fino alla fine dell’anno (un po’ come hanno fatto le catene dell’alimentazione come Coop o Esselunga, o Zara e Benetton per l’abbigliamento, stando a quanto riporta il Corriere della Sera), e questo secondo gli esperti, può fare in un certo senso da calmiere. 

Pedaggi impazziti
Attenzione però ai trasporti. La denuncia arriva questa volta da Altroconsumo, che ha chiesto al governo “chiarimenti” sui rincari dei pedaggi autostradali. Lungi dall’essere saliti di un punto percentuale (o giù di lì), i costi delle autostrade hanno registrato aumenti a macchia di leopardo ben più consistenti, e che nulla hanno a che fare con un rincaro proporzionale.

Il Garante e i controlli
Già, ma chi ci difende? Il Garante per la sorveglianza dei prezzi, ha annunciato di avere disposto “verifiche e ispezioni contro eventuali comportamenti speculativi”, assieme alla Guardia di Finanza e al ministero dello Sviluppo economico. Ma fino a questo momento tutto tace.

Spunti tratti dal Salvagente
Di Giulia Nitti


Da oggi bollette del gas più care del 5,5%

1 ottobre 2011
Da oggi le bollette del gas saranno più care del 5,5% – denuncia l’Adico – mentre rimarranno invariate quelle della luce. E’ quanto emerge dall’aggiornamento trimestrale per le tariffe di energia elettrica e gas effettuato dall’Autorità per l’energia. A pesare sui rincari per il gas sono l’aumento del prezzo del greggio e l’incremento dell’Iva. Per una famiglia tipo la spesa rimane invariata per la luce elettrica mentre per il gas è stimato un incremento di 61 euro su base annua.
L’Authority spiega che sul gas pesano gli aumenti del petrolio (+20,8% in dollari nel periodo sul quale vengono calcolati gli aggiornamenti del gas) e della nuova Iva al 21%. Infatti, se l’aliquota fosse rimasta invariata, l’aumento sarebbe stato del 4,9%. Nessun incremento Iva, invece, sull`elettricità, per la quale rimane l`aliquota del 10%. Dal primo ottobre, il prezzo di riferimento dell`energia elettrica sarà 16,490 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse.
La spesa media annua della famiglia tipo sarà pari a 445 euro. I prezzi di riferimento del gas saranno di 84,07 centesimi di euro per metro cubo, con un aumento di 4,37 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse. Per il cliente tipo, se tali valori venissero confermati anche nella stagione invernale, ciò comporterebbe una spesa di circa 1.177 euro su base annua. Sul fronte dell`energia elettrica, il calo dei prezzi della materia prima (-0,5%) è stato annullato dall`ulteriore incremento degli incentivi alle fonti rinnovabili ed in particolare al fotovoltaico.

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